Raspelli a Torre:
“Casalasco torni in auge
con la buona tavola”
Ode al casalasco, o meglio ode alla terra. A pronunciarlo non è un personaggio qualunque, ma Edoardo Raspelli, critico gastronomico nonché conduttore di Melaverde, popolare trasmissione che da settembre va in onda la domenica su Canale5, dopo anni in cui è stata ospitata da Rete4.
Contattiamo Raspelli mentre sta arrivando proprio nel casalasco, per la precisione a Palazzo Quaranta a Isola Dovarese, dove il conduttore alloggerà nei prossimi due giorni assieme ai tecnici della trasmissione, l’autore Luca Liberati e il regista Giancarlo Valenti. Disponibile e cortese, l’Edoardo nazionale mira a una promozione che non riguarda la sua trasmissione ma il territorio in senso lato, casalasco in particolare. “Resteremo due giorni” racconta “e registreremo, per la puntata numero 441, tutta la produzione dell’azienda Fortuna di Torre dè Picenardi, che alleva e trasforma, nel complesso, diecimila maiali. Come ho avuto modo di dire, qui si produce il miglior prosciutto cotto d’Italia”.
E dice poco… Il ritorno alla terra, messo al centro da Melaverde, è davvero l’antidoto alla crisi, come si sente da più parti? “Certo che sì. L’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale si è voluta trasformare in una grande industria. Non ce l’ha fatta, a conti fatti, ha distrutto il territorio: Lombardia e Veneto, in particolare, sono diventate colate di cemento. Oggi paghiamo le conseguenze di una tradizione che non è la nostra. Ma oggi, anche tramite Melaverde, scopriamo che la terra è tornata ad affascinarci: è una scelta filosofica ma anche molto concreta. Le cifre ufficiali di Coldiretti dicono che l’occupazione del mondo agricolo sta aumentando notevolmente, dunque qui si trova il punto di ripartenza. Ai posti di lavori va associato l’entusiasmo giovanile: i nostri giovani, non tutti, ma qualcuno sì, hanno ancora voglia di recuperare uno stile di vita lontano e apparentemente abbandonato. I pensionati tornano alla campagna, i giovani non si staccano da essa. Nell’ultima puntata di Melaverde, in onda domenica scorsa, abbiamo parlato di tre ragazzi di Sarnico, dai 19 ai 26 anni, tutti casari, riuniti in una cooperativa sociale, che coinvolge 12 persone. Poche, direte voi. Invece no, sono 12 posti di lavoro e 12 famiglie che possono mangiare”.
Dica la verità, Raspelli ha un debole per il casalasco. “Ho amici, conoscenze e amo i locali della terra cremonese in generale. Vengo sempre alla festa del pipèn di Torricella del Pizzo e sono stato lo scorso settembre alla festa della zucca di Casalmaggiore. Il mio è un segreto di Pulcinella: sappiamo bene che la Lombardia è la vera capitale agricola. E, dei due milioni di maiali allevati, la maggior parte proviene da Brescia e Cremona, due province che, da sole, producono quasi per intero gli otto prosciutti dop italiani. Non tutti sanno che la Lombardia supera l’Emilia Romagna in questa speciale classifica e non tutti sanno che al terzo posto viene il Piemonte. E poi il casalasco mi affascina per motivi, come ho detto, affettivi: da voi torno sempre volentieri”.
Tempo di elezioni, tempo di politica. Il casalasco lamenta di essere periferia della periferia. E se il riscatto arrivasse dal cibo? “Beh, mi sembra l’idea giusta. La vostra zona produce un sacco di cose buone: latte, formaggi, miele, torrone, salame, cotechino. Avete sia la materia prima, sia la possibilità di trasformarla. Avete tutto. Nella mia rubrica su “La Stampa” del giovedì ultimamente sto insistendo molto sui locali a buon mercato di Cremona e del cremonese. In tal senso la ristorazione può essere davvero il volano per uscire dalla crisi e per farsi conoscere. Il cremonese, e anche il casalasco, ha cambiato i nomi dei ristoranti che contano, ma non ha perso il suo fascino: questo significa che, nonostante la diversità, è emersa la continuità nella qualità. Arrivano investitori anche da fuori provincia. Io nel mio piccolo mi definisco un ambasciatore della buona tavola. La stampa locale mi aiuta, e la ringrazio. Ora tocca alla politica riconoscere anche alla cucina il ruolo che merita, ascoltando e valorizzando i nostri pareri”.
Edoardo Raspelli registrerà domani e venerdì presso l’azienda Fortuna. E, a quanto pare, visto il fervore con il quale parla del casalasco, la sua sarà una gita anche di piacere, e non solo di dovere.
Giovanni Gardani
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