Il Torrione casalese
perde i pezzi. C’è un
progetto, mancano fondi
Le ultime segnalazioni risalgono alla giornata di ieri: le ex carceri murarie di Casalmaggiore, meglio conosciute come il Torrione, vero e proprio simbolo storico della città, perdono pezzi.
Dopo il gelo e la neve delle ultime settimane, infatti, dal Torrione, che dà il nome al gruppo di rievocazione storica casalese, a conferma di quanto sia sentito nel cuore dei cittadini, hanno iniziato a cadere piccoli pezzi di pietra e calcinacci, in particolare dal tetto che ricopre la muraglia esterna e dalla copertura sopra alla guardiola.
Tralasciando il problema della sporcizia, che spesso si trova anche ai piedi della stessa struttura, va detto che la questione è ormai annosa. Così, quando in giunta comunale (che si terrà giovedì) è comparsa la parola “ex carceri murarie”, qualcuno si è illuminato. Si parla infatti di un progetto che dovrebbe valorizzare la struttura e riconvertirla in museo comunale. Purtroppo si è trattato di un falso allarme. Il perché lo spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Tiziano Ronda, che porterà il punto in giunta comunale. “Si tratta, purtroppo, di un pro forma, che le amministrazioni si passano di volta in volta. Ogni anno, per mantenere viva la speranza, il punto viene trattato, ma senza speranze concrete”.
Cosa significa esattamente? “Chiediamo che il progetto di ristrutturazione del Torrione di Casalmaggiore venga inserito come possibilità per devolvere l’8 per mille della dichiarazione dei redditi. Ma, ovviamente, è una chance remotissima, per non dire impossibile. Si tratta, come detto, di una formalità da sbrigare per fare restare vivo un progetto che esiste da parecchi anni ma che, ovviamente, nessuno ha la forza di portare avanti”.
Forza economica, s’intende. “Esattamente: si parla di un investimento di 1 milione e 170mila euro: cifra impossibile da investire in questa fase di ristrettezze economiche. Il passaggio in giunta serve a non accantonarlo, almeno formalmente, in attesa che qualcosa si possa sbloccare”.
Difficile pensare ad una “ristrutturazione veloce” e meno costosa, ma al momento un dato di fatto è certo: il Torrione di Casalmaggiore necessita di cura, prima che, sommando le varie crepe, il problema non risulti ancora più evidente e, a quel punto, irrecuperabile. L’intenzione di studiare un piano-b non può certo essere messa tra parentesi: staremo a vedere se, al di là delle effettive possibilità di riconversione in museo comunale, il Torrione riuscirà ad essere preservato da più gravi problemi.
Giovanni Gardani
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