Cronaca

Delitto Ferrari, imputati
incastrati da sim
attivate a Casalmaggiore

C’è un collegamento con Casalmaggiore nella svolta del processo in Corte d’Assise all’imprenditore Ezio Gatti ed al moldavo Ruslan Cojocaru accusati di essere rispettivamente il mandante e l’esecutore del delitto di Gianpiero e Gabriella Ferrari, coniugi uccisi il 21 novembre 2010 nella loro abitazione di Brusio, comune del Canton Grigioni, in Svizzera.

Come spiegato dal maresciallo Alberto Schiavone, i Carabinieri del nucleo investigativo di Sondrio sono infatti risaliti ai nomi dei due imputati analizzando i tabulati dei telefoni aziendali e personali dei coniugi Ferrari e trovando un numero di cellulare che aveva contattato marito e moglie nei giorni antecedenti il delitto. Numero che, nel giorno dell’omicidio, si trovava nella zona dell’abitazione di Brusio.

La sim relativa a quel numero di cellulare, al pari di altre due, era stata attivata a Casalmaggiore ed intestata ad una persona inesistente in quanto acquistata con una patente falsa. Tutte e tre le schede sim attivate a Casalmaggiore erano poi state disattivate il giorno stesso dell’omicidio.

Gli inquirenti erano risaliti dalla sim al cellulare utilizzato da Cojocaru con quella scheda attraverso il numero identificativo “Imei”: in pratica, quando il moldavo ha inserito nel proprio cellulare la sim a lui intestata, ha indirettamente permesso la sua identificazione.

Il maresciallo Schiavone verrà contro interrogato dai legali della difesa, l’avvocato Carlo Taormina per Ezio Gatti e l’avvocato Rossella Sclavi per Ruslan Cojocaru, nella prossima udienza, fissata per mercoledì 3 aprile: in quella data potrebbero emergere ulteriori dettagli sulle radici casalesi dell’omicidio dei coniugi Ferrari.

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