Cronaca

L’ultimo saluto
di Calvatone al 41enne
Massimo Baracca

La chiesa di Calvatone gremita all’inverosimile nel pomeriggio di giovedì per i funerali di Massimo Baracca, il 41enne morto il 23 maggio schiacciato da un cumulo di terra, mentre stava posando una canalina per il Consorzio di Bonifica Navarolo in un cantiere a Tornata.

Oltre alla mamma Rosa, al fratello, alla moglie e alla compagna tutti i parenti più stretti hanno seguito la bara coperta di fiori bianchi. Presenti anche i vertici del Consorzio Navarolo Guglielmo Belletti e Luigi Ardenghi oltre al direttore Giulio Daolio. A concelebrare il rito funebre don Vincenzo Cavalleri, don Carlo Ridolfi e don Alfredo Asssandri che ha tenuto l’omelia. “In momenti come questi è bene essere ciechi e sordi davanti a tanto dolore. A cosa servono le nostre grandezze se poi la vita è un soffio e termina in questo modo repentino e tragico?” si è chiesto il parroco che ha cosi continuato: “La nostra fede ci deve far credere che lui adesso ha cominciato una nuova vita non passeggera ed effimera come questa ma una strada eterna accanto a Dio”.

Anche il parroco di Calvatone don Vincenzo ha voluto aggiungere il suo personale pensiero, rivolgendo le più sentite condoglianze alla famiglia per la perdita di un caro ragazzo dall’animo cordiale, buono ed onesto. Alla fine del rito la salma è stata portata a Mantova per la cremazione.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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