Sport

Raineri, niente Mondiale
“Forse metterò un punto
alla mia carriera”

Nella foto (© Canottaggio.org, ph Mimmo Perna), Simone Raineri durante l’ultimo raduno a Piediluco

“Nei prossimi mesi deciderò se mettere un punto alla mia vita sportiva”: non cerca giri di parole, Simone Raineri, dopo la mancata convocazione tra le fila azzurre per il Mondiale di Canottaggio in programma a fine agosto a Chungju, in Corea del Sud.

Fuori dalla lista dei convocati del direttore tecnico Giuseppe La Mura, diramata domenica. Fuori, a detta di Raineri, senza un motivo apparente, se non quello dell’età: la federazione ha puntato su un quattro di coppia giovane, under 30 per intenderci, che conterà sulle remate del nostro Gabriele Cagna, novità inattesa, e non sull’esperienza del campione casalese.

Una sliding doors per il canottaggio casalese, che conferma la buona tradizione di quella fucina di talenti che è l’Eridanea ma che costringe l’olimpionico Raineri ad una riflessione forzata: “Se nei prossimi mesi dovessi trovare la voglia, gli stimoli, la fiducia, tornerò in barca. Altrimenti…”. L’alternativa non la pronuncia nemmeno il pluri medagliato campione casalese del remo, ma non serve un indovino per capirla.

“La mancata convocazione è un bocciatura che fa molto male. Soprattutto considerando i valori in gioco. Credo, obiettivamente, di essere all’altezza dei convocati. Forse il flop di Lucerna ha indotto i tecnici a provare una soluzione diversa. Puntare sui giovani per non sbagliare”. Comunque vada sarà un successo: avranno pensato in federazione giocandosi il jolly di un complessivo ringiovanimento dell’equipaggio. “Brucia il fatto di non aver mai potuto provare il quattro di coppia. Mai, dall’inizio del raduno”. E il quattro di coppia è, per Simone Raineri, la specialità della casa. “Queste scelte fanno sempre pensare. Nel canottaggio i migliori dovrebbero esser quelli che mettono la barca davanti agli altri. Invece…”.

Per Raineri sarà dura digerire questa esclusione e pensare all’obiettivo fissato all’indomani di un’altra, cocente delusione: l’Olimpiade di Londra. Pensare di conquistare la quinta rassegna olimpica di una carriera già così straordinaria, oggi, per Simone, è difficile. Se non impossibile.

Simone Arrighi

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