Gal Oglio Po, via
ai lavori. Torchio: “Costruiamo
un percorso turistico”
La location di Palazzo Forti a Sabbioneta ha ospitato un incontro particolarmente affollato: poco si può svelare sui temi nello specifico, ma è importante sottolineare come questo sia stato il primo di una serie di incontri che il Gal Oglio Po sta organizzando per stilare un prospetto e un piano di sviluppo del territorio che interesserà il periodo 2014-2020.
“E’ stata una primissima fase, ma già domani (martedì, ndr) avremo immagini e fotografie del nostro territorio che aiuteranno a visionare concretamente le bellezze del nostro territorio” ha spiegato Giuseppe Torchio, presidente del Gal “. Siamo particolarmente contenti della partecipazione: un centinaio di persone che hanno rappresentato vari soci del Gal e portatori di interesse, divisi in nove gruppi di studio. Oggi (lunedì, ndr) abbiamo lavorato dall’alba al tramonto per trovare linee di indirizzo del prossimo piano di sviluppo locale”.
Una grande partecipazione e di qualità, spiega Torchio, e una full immersione di programmazione interna. L’assessore alla Cultura Giovanni Sartori ha introdotto i lavori e la scelta di Sabbioneta non è stata casuale: “La Piccola Atene è la ciliegina” spiega Torchio “ora dobbiamo costruire attorno una torta: 50mila turisti all’anno visitano Sabbioneta, ma rimangono per un paio d’ore. Se noi saremo in grado di creare collegamenti al Garda, a Mantova, ma soprattutto al nostro territorio e alle bellezze Unesco come Castelponzone e Pomponesco, i turisti potrebbero rimanere anche 2-3 giorni gravitando in zona. Dobbiamo però insistere su un brand territoriale che ha a che fare con l’Oglio Po ma arriva anche oltre, considerando che il Gal segue la zona da Castellucchio a Sospiro”.
I nove gruppi nelle prossime ore diverranno cinque, per aiutare a sintetizzare e compattare il lavoro e lo studio portato avanti fin qui: “Non possiamo svelare le tematiche nello specifico, ma di sicuro parleremo di brand ambientale, di sicurezza del territorio, di filiere agroalimentari di qualità”. La presenza è stata parecchio variegata. “Province, Comuni, Camere di Commercio” spiega Torchio “e poi ancora Consorzio del Pomodoro, del Grana Padano, Distretti Bio, Banche, Associazioni di categoria agricole, le Strade del Gusto e dei Sapori di Cremona e Mantova e soprattutto Università della zona e il Politecnico: uscirà un piano molto ricco”.
Palazzo Forti, insomma, era full, con ogni stanza impegnata: nei prossimi giorni il tavolo di lavoro andrà avanti, ma senza fretta. “Abbiamo sette anni davanti a noi” ricorda Torchio “ed è importante che il progetto abbia come finalità lo sviluppo rurale, non solo agricolo quindi, ma legato ai vari elementi del territorio in tutti i sensi”.
Giovanni Gardani
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