Cronaca

Auto rinvenuta
in riva al Po: mistero
risolto dai Carabinieri

Nella foto la Fiat Uno ritrovata in fondo all’argine

CASALMAGGIORE – E’ stato un ritrovamento decisamente misterioso e che ha dato adito a diverse supposizioni, le prime delle quali non certamente positive, quello di una Fiat Uno di colore grigio ritrovata a bordo fiume Po, dopo essere caduta dall’argine. Il ritrovamento è avvenuto poche centinaia di metri dopo l’ex zona portuale di Casalmaggiore, sulla sponda destra dell’argine: qui sono stati ritrovati segni di pneumatici lungo la discesa in erba dello stesso argine a indicare, con ogni probabilità, che l’auto è caduta perché ha sbandato mentre percorreva l’argine. Nessuno comunque era a bordo della vettura, che risultava in condizioni discrete, senza grosse ammaccature, con il finestrino del posto del guidatore completamente abbassato e un paio di spie accese.

A insospettire ancora di più il fatto che l’auto fosse targata Bologna: solitamente, infatti, sono proprio le auto che arrivano da fuori – perché è più facile che in questo caso siano state rubate -ad essere utilizzate per furti o spaccate, per poi essere abbandonate lungo la strada. Anche per questo si è subito pensato ad un collegamento tra il ritrovamento della Fiat Uno e la spaccata effettuata a Cogozzo nella notte tra lunedì e martedì. Tuttavia l’ipotesi decade dal momento che l’auto della spaccata, rubata, è stata ritrovata quasi subito e riconsegnata ai proprietari legittimi. Peraltro la Fiat Uno non presentava, come detto, ammaccature che potessero in qualche modo ricondurre a un evento violento.

Il mistero si è risolto attorno alle 10 di martedì, all’incirca tre ore dopo il ritrovamento dell’auto: i carabinieri di Casalmaggiore, infatti, sono risaliti, grazie alla targa, al proprietario del mezzo, un ragazzo albanese classe 1972 residente a Viadana. Lo stesso, contattato dai militari, ha spiegato che sarebbe tornato a riprendere l’auto perché in quel momento non gli serviva. Così, effettivamente, ha fatto, seppure con un certo ritardo. Rimane un dubbio: come mai, dopo la sbandata, il ragazzo non ha chiesto aiuto? Forse doveva nascondere una sbornia ed evitare guai di qualsiasi tipo? Quel che è certo è che, considerando che l’auto ha arrestato la sua corsa su una discesa ripida ad appena 3-4 metri dal fiume, al classe 1972 è andata davvero bene.

Giovanni Gardani

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