Cronaca

Sentinelle in Piedi
per difendere la libertà
di pensiero e opinione

Nella fotogallery le Sentinelle in Piedi in piazza Garibaldi a Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Organizzata e puntuale, è arrivata la tanto attesa manifestazione delle Sentinelle in Piedi: chi ha messo ordine in piazza Garibaldi non era di Casalmaggiore o del Casalasco, dato che gli organizzatori agiscono appunto su un raggio nazionale, ma le 200 persone circa che si sono radunate sul listone erano quasi tutte del circondario, ovvero del Casalasco ma anche della zona viadanese.

Le Sentinelle in Piedi si sono disposte ordinate per file, in silenzio, chi con un libro in mano, chi invece senza nulla, silente nella sua riflessione. Dopo un intervento introduttivo degli organizzatori, che hanno spiegato il motivo di questo incontro – terzo nel cremonese dopo i due a Cremona città – la manifestazione silenziosa ha voluto mandare un messaggio, ossia il no dei manifestanti, al ddl Scalfarotto e ha voluto, nelle intenzioni, tutelare la libertà di espressione. Tutte tematiche già ampiamente discusse e presentate nei giorni scorsi tra comunicati, repliche e contro-repliche. A proposito di comunicati, anche il parroco di Casalmaggiore don Alberto Franzini – che nelle scorse ore ha demandato ad uno scritto il compito di illustrare il suo pensiero – era presente al fianco delle Sentinelle in Piedi. Tanti i volti noti, ma nessun politico.

“Manifestiamo in silenzio oggi affinché non ci venga tolta la libertà di parola domani”, questo lo slogan ripetuto più volte dai manifestanti”. Significativo l’intervento di chiusura: le Sentinelle hanno precisato che in particolare si oppongono all’introduzione nei tre gradi di scuole dei manuali “Educare alla diversità a scuola”. Testi che secondo le Sentinelle “fanno parte della strategia nazionale di contrasto all’omofobia, linee guida redatte nel corso del Governo Monti. Questi libri diffondono l’ideologia gender e mirano a insegnare ai bambini che chiunque faccia riferimento a un modello di famiglia basato sull’unione stabile tra uomo e donna, sia di fatto omofobo in quanto manifesta un atteggiamento discriminatorio”. La distribuzione di questi opuscoli dell’Unar, hanno ricordato le Sentinelle, era stata bloccata in un primo momento: i manifestanti si sono detti contrari ad un’eventuale riapertura della distribuzione.

“Con il disegno di legge Scalfarotto” hanno ricordato le Sentinelle mediante un volantino “chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra uomo e donna; chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso e alle adozioni, viene considerato omofobo. E dunque, soltanto esprimendo la propria opinione, rischia di essere denunciato e di finire in carcere”.

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