Politica

Rete del Civismo,
turn over tra Gardani
e Ghezzi per Ambrosoli

Nella foto Umberto Ambrosoli e Irene Ghezzi

CASALMAGGIORE – Cambio della guardia all’interno del Listone, componente civica in corsa nelle ultime due tornate amministrative. La “sostituzione” non riguarda, per ora, lo schieramento presente in consiglio comunale a Casalmaggiore, dove il Listone fa sedere ai banchi della minoranza Matteo Rossi e Carlo Gardani, bensì il rappresentante per la provincia di Cremona nella Rete del Civismo Lombardo di Umberto Ambrosoli.

Carlo Gardani ha ceduto il testimone a Irene Ghezzi, candidata consigliere tra le più votate in seno alla lista lo scorso 25 maggio, che dunque entra nella Rete del Civismo: classe 1983, Irene Ghezzi, laureata in pubbliche relazioni con una specializzazione in business communication, arriva dalla frazione di Fossacaprara. “E’ una turnazione che ci vedrà impegnati di anno in anno: daremo spazio ai giovani” ha spiegato Carlo Gardani “e cominciamo proprio da qui. Presto il promesso turn over verrà adottato anche in consiglio comunale”.

Inevitabile tornare, dato che l’eco in qualche caso non si è ancora spento, sul presunto “tradimento” del Listone nei confronti della compagine silliana. “Partiamo col dire che la Rete del Civismo ha scelto noi non perché teoricamente di centro-sinistra, ma per un progetto condiviso sull’area dell’intero Casalasco. A Suzzara” precisa Gardani “la candidata sindaco sostenuta da Ambrosoli era appoggiata da formazioni di centro-destra ed è la stessa Maria Luisa Melli che con merito è divenuta presidente della Rete del Civismo”.

“Ambrosoli ha chiesto conto” prosegue Gardani “di come fossero andate le elezioni, noi abbiamo spiegato di avere lasciato libertà di coscienza negli elettori, senza indicazioni nette. Lo stesso Ambrosoli ci ha ringraziato per la sincerità: sapeva già tutto e non ha obiettato. Anzi, dato che qualcuno aveva promesso “lavate di capo” allo stesso per la scelta di finanziare parte della nostra campagna elettorale, Ambrosoli ha spiegato che sta ancora aspettando questo famoso shampoo. Personalmente, ritengo che le colpe vadano sempre ricercate nei propri errori, come noi onestamente abbiamo fatto perché non siamo stati capaci di fare passare il nostro messaggio territoriale tra gli elettori, perché scaricare addosso agli altri è uno sport diffuso in Italia, ma dal quale vogliamo smarcarci”.

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