Cronaca

Viadana, si lavora
per non perdere anche
il Centro Psico Sociale

Nella foto il palazzo ex Pretura dove il CPS dovrebbe essere trasferito

VIADANA – Il Centro Psicosociale di Viadana è il punto di riferimento per ogni tipo di richiesta proveniente dai cittadini del  territorio. A disposizione di una utenza di circa 600 soggetti si è sempre distinto per la sua efficienza nell’erogare piani di trattamento individuali nei confronto delle persone prese in carico, effettuando attività di consulenza con funzioni di tipo riabilitativo e risocializzante, arrivando anche a fornire sostegno per l’inserimento lavorativo.

Una delle ultime delibere emanate dalla Giunta Penazzi, prima del suo affondamento da parte di una parte della stessa maggioranza, prendeva in considerazione proprio questo importante aspetto dell’assistenza alle persone colpite da disagio psicosociale, individuando nella sede dell’ex Pretura i locali idonei ad ospitare il CPS che attualmente è attivo in un ambiente non più in linea con i parametri richiesti.

Considerando la soppressione del Giudice di Pace, ecco che i locali lasciati liberi dal giudice Breviglieri erano diventati il luogo ideale per un trasloco da tutti auspicato. Purtroppo ciò che pareva essere un evento immediato ha subito un rallentamento, probabilmente di tipo burocratico, proprio per le forzate dimissioni di Penazzi e di tutti i suoi assessori. Il capo dipartimento di Salute Mentale di Mantova (da cui il CPS viadanese dipende) Pierantonio Magnani non entra nel merito degli aspetti politici che la vicenda potrebbe assumere, limitandosi a confermare la necessità di un trasferimento e avvalorando l’assoluta idoneità dei locali sopra l’ex Pretura. “Anche perché” sottolinea il dirigente “abbiamo una equipe estremanente valida che svolge professionalmente il suo lavoro in maniera egregia. Medici, infermieri, caposala, educatori e Oss che garantiscono tutti assieme un’assistenza coordinata e sincronizzata ai pazienti raggiungendo risultati entusiasmanti sia per noi che per i cittadini che si rivolgono al nostro servizio”.

Frasi ed espressioni che, oltre a gratificare giustamente gli operatori impegnati, sottintendono un evidente desiderio di giungere al più presto al trasferimento programmato. Il capo dipartimento Magnani non dichiara nulla invece per quanto riguarda alcune insinuazioni sull’ipotetico rischio di un trasferimento del reparto a Suzzara. Dopo la perdita di altri servizi, spazzati via da decisioni calate più o meno dall’alto, per i cittadini viadanesi anche questo taglio sarebbe davvero troppo.

Rosario Pisani

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