Rotary Cvs, Cavalieri
illustra la ricerca contro
le malattie degenerative
Nella foto Ercole Cavalieri
RIVALTA SUL MINCIO – Il Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta offre a tutti i cittadini del territorio Oglio Po una straordinaria opportunità: ascoltare e conoscere uno dei migliori ricercatori nell’ambito della prevenzione delle malattie degenerative, dal tumore al Parkinson, dall’Alzheimer alla Sla. Il prof. Ercole Cavalieri (cui vanno il merito di ricerche e scoperte fondamentali sull’origine del male e sull’effetto di alcune sostanze antiossidanti; oltre 200 articoli pubblicati sull’US National Library of Institutes of Health negli U.S.A. dove insegna ed ha diretto l’Eppley Institute, il centro di ricerca sul cancro dell’Università di Omaha – Nebraska) sarà infatti ospite della prossima riunione del club Rotary presieduto da Pietro Sganzerla, lunedì 8 settembre, in una delle prime conviviali aperte anche ai non soci, proprio per dare a tutti la possibilità di informarsi su temi tanto attuali. La serata si terrà presso il Ristorante “Il tesoro” di Rivalta sul Mincio (Mn), a partire dalle 20.30, al costo di € 40,00; per ulteriori informazioni e prenotazioni (anche di car-sharing, per raggiungere il locale), si può contattare Luca Mattioli al numero 328-1379060 o all’indirizzo mail cortecamerlenga@gmail.com.
Ercole Cavalieri quando uscì dall’Università di Milano nel 1962 con una laurea in chimica organica decise che la «sua» scienza doveva aiutarlo a decifrare quegli aspetti legati all’origine chimica del male del secolo, il cancro. «In Italia era impensabile affrontare una ricerca del genere: solo medici e biologi potevano occuparsene – racconta – e così guardai agli Stati Uniti. Andai in Canada da dove scrissi una lettera al Nobel americano Melvin Calvin proponendogli le mie idee. Ne fu entusiasta e con una borsa di studio ottenuta dalla fondazione del cancro di New York diventai suo assistente per tre anni».
Le porte si aprirono, diventò professore all’Università del Nebraska dove dirige anche il Center for Environmental Toxicology, il centro di tossicologia ambientale. Una strada lunga, tortuosa, ma fortunata. «Fare ricerca è duro dovunque, anche negli Stati Uniti perché non è solo questione di soldi, bisogna avere le organizzazioni giuste, una cultura adeguata. Io sto organizzando un piano che dovrebbe unire nelle indagini sulle cause del cancro scienziati italiani e americani, pur restando nei rispettivi laboratori. Le ricerche sono arrivate a conclusioni chiare. Esistono sostanze che possono bloccare sul nascere, in modo decisivo, la formazione dei tumori più diffusi ed agiscono anche sulle malattie degenerative del cervello Parkinson, Alzheimer e SLA».
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