Cronaca

Convegno Aizo,
don Perego: “Nostra società
incatenata a stereotipi”

Nella foto un momento della seconda giornata del convegno

CASALMAGGIORE – Anche il secondo giorno del convegno organizzato da Aizo (Associazione Italiani Zingari Oggi), durato dalle ore 9 alle ore 13 prima del pranzo comunitario nel quartiere Sucar Plaza di via del Porto a Casalmaggiore, ha richiamato illustri ospiti. Soprattutto ha visto la partecipazione di alcuni ragazzi della scuola media Diotti, accompagnati dalle insegnanti, con classi che hanno ben rappresentato la multietnicità delle scuole di oggi.

Il dibattito incentrato sul tema dell’istruzione e della scolarizzazione, ha visto come moderatore il giornalista Marco Bazzani e, tra gli ospiti, la presidente di Aizo Carla Osella, già protagonista nella giornata di giovedì, e don Giancarlo Perego, direttore generale Migrantes di Roma. Carla Osella ha spiegato che “ormai da anni il governo italiano sta lavorando con l’unione europea  per realizzare sia le aree di sosta, le abitazioni dignitose, il lavoro e la scolarizzazione di queste popolazioni. E soprattutto per ridare dignità. Il convegno è stato fatto nel campo nomadi per far conoscere alle persone di fuori che esiste questo villaggio di Casalmaggiore, tra i più moderni di Italia. Il messaggio da trasmettere: cominciare a credere che questa popolazione ha la possibilità di essere diversa dagli stereotipi della gente e rispetto a quella veicolata dai media. La cosa importante è camminare insieme, guardarci con simpatia. Attraverso la simpatia qualcosa può cambiare”.

L’intervento di don Perego, successivo a una esibizione di un gruppo rumeno (“Le colombe dorate”) molto apprezzato per i ritmi balcanici alla Bregovic, è stato legato più all’aiuto che la Chiesa sta cercando di dare a queste popolazioni non riconosciute dall’ordinamento italiano. “Il mondo dei Rom in Italia è fatto di 150mila persone. Tra i temi più importante che come Chiesa cerchiamo di affrontare è la partecipazione di questo popolo alla vita del nostro Paese. Purtroppo questo popolo non è stato riconosciuto come una minoranza dalla legge delle minoranze in Italia. Una prima azione importante è il riconoscimento di questa minoranza, sul piano giuridico, in modo da poter tutelare questa realtà culturale, sociale, storica, presente nel nostro paese da almeno sei secoli. Un secondo tema importante è di favorire una partecipazione alla vita delle nostre città. Moltissime persone rom nel nostro Paese sono apolidi perché provengono da Paesi che si sono sfasciati, come quelli della ex Jugoslavia”.

Non solo, don Perego ha insistito anche su altri aspetti. “Altro tema importante la cittadinanza, riconoscere questo popolo e i nuovi nati come cittadini all’interno del nostro Paese. E ancora il tema della scuola: 12mila sono i bambini rom nelle scuole italiane, solo il 30% di tutti i bimbi rom in età di scolarizzazione. A Casalmaggiore il 100% dei bambini Rom è andato a scuola, alle elementari, alle medie e alle superiori. Questo diritto allo studio può essere tutelato se c’è un’azione comune tra scuola e territorio. Infine il tema del lavoro: non dimentichiamo che popolo rom fatto dal 95% di persone povere, senza abitazione e senza accesso al lavoro. A Casalmaggiore ci sono state esperienze di accompagnamento al lavoro che possono essere importanti nella strategia nazionale che si sta creando per riuscire a fare in modo che questo popolo non sia escluso ma possa diventare una risorsa aggiuntiva all’interno del nostro Paese. La Chiesa è a fianco di questo percorso, cerca con la sua informazione di superare il pregiudizio veicolato anche dalla politica. Ogni giorno un politico parla male di questo popolo rilanciando pregiudizi sbagliati. E’ importante che la politica si faccia sulla realtà, non sul sentito dire. E sia la politica fondata su un’azione comune e la ricerca del bene comune”.

Casalmaggiore, insomma, è stato lodato come esempio virtuoso, prima che i ragazzi delle medie fossero accompagnati a visitare il villaggio Sucar Plaza dai suoi stessi residenti. Molto significativo un altro passaggio di don Perego all’interno della manifestazione ideata e portata a Casalmaggiore da Maria Luisa Manfredi Chiarini: “I media fanno mille titoli sui rom che rubano o commettono crimini. Quello che non dicono è che molto spesso queste persone vengono scagionate, perché non hanno fatto nulla di male. Ecco, purtroppo in quel momento i titoli rimangono e questo contribuisce a creare stereotipi diffusi, che fanno male”.

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