Cronaca

Anche Viadana dice
no ai botti: ordinanza
fino al 7 gennaio

VIADANA – Come per ogni periodo conclusivo dell’anno solare, la polemica sull’utilità e della convenienza circa l’utilizzo di botti o fuochi d’artificio per Capodanno coinvolge i social network e l’opinione pubblica, risultando uno degli elementi di discussione maggiormente infervoranti. Intanto alcuni comuni scelgono di prendere provvedimenti, che sempre hanno a che vedere con ordinanze firmate dal sindaco. Anche a Viadana, dove come noto il sindaco non esiste (e non esisterà fino alle elezioni della prossima primavera), l’ordinanza è stata firmata, in questo caso dal commissario prefettizio Isabella Alberti.

L’ordinanza è passata quasi sotto silenzio ma è stata in realtà firmata già dal periodo immediatamente precedente al giorno di Natale e infatti è da considerarsi valida dal 24 dicembre 2014 fino al 7 gennaio 2015, di fatto lungo tutto l’arco delle feste. “Anche se non sono mai stati segnalati infortuni legati al lancio di petardi sul territorio viadanese” sta scritto nell’ordinanza “l’amministrazione è particolarmente attenta al problema e intende promuovere, nel periodo antecedente Capodanno, una specifica attività di prevenzione a tutela dell’incolumità dei cittadini, nella quale è fortemente impegnata anche la Polizia Locale di Viadana”.

Precisando che il comune non ha la possibilità di vietare la vendita, laddove il prodotto sia regolare, di artifici pirotecnici negli esercizi abilitati, e specificando che l’appello, al di là dei mezzi coercitivi, è soprattutto al buon senso delle persone e dei cittadini o visitatori che passeranno sul territorio comunale viadanese l’ultimo dell’anno e i giorni “caldi” successivi, il commissario ordina il divieto assoluto di lanciare razzi, fuochi d’artificio o provocare esplosioni, in tutti i luoghi pubblici e privati laddove si svolgano manifestazioni pubbliche; in tutte le vie, piazze e aree pubbliche dove transitino persone; all’interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità varie, uffici pubblici e ricoveri di animali. L’inosservanza della disposizione sarà punita, viene precisato, con una sanzione da 50 a 300 euro, fatta salva, nel caso in cui il fatto assuma rilievo penale, la denuncia all’Autorità Giudiziaria.

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