Sport

Sirressi e Zago,
“i nostri esordi” raccontati
alle giovani campionesse

Nella foto Zago e Sirressi assieme alle giovani di Tre Ponti e Frassati

SOLAROLO RAINERIO – Uno sguardo al futuro per ricordarsi del proprio passato: è stato un pomeriggio particolare e, a detta delle stesse protagoniste, emozionante, quello vissuto giovedì dalle 15.30 da Imma Sirressi e Valentina Zago, rispettivamente libero e schiacciatrice della Pomì Casalmaggiore, che hanno fatto visito presso la palestra di Solarolo Rainerio, alle giovani leve della Polisportiva di casa Tre Ponti e della Frassati di Pieve San Giacomo. Un incontro organizzato dal Csi nazionale, rappresentato per Cremona dalla ex presidente Anna Manara, per promuovere la tappa provinciale della Tim Volley Cup, che domenica prossima a Cavatigozzi vedrà sul parquet dodici squadre cremonesi, per un torneo organizzato in contemporanea con altre dodici province.

L’intento è quello di eleggere una vincente che possa poi affrontare una fase preliminare di livello interregionale: il premio, per chi saprà completare il percorso, è davvero prestigioso: un posto nella finalissima da disputare nel weekend del 28 febbraio-1 marzo, come ouverture della final four di Coppa Italia di serie A1. Alberto Zanacchi, presidente della Tre Ponti, ha fatto gli onori di casa, mentre le ragazze delle due società, prima di qualche fase di gioco studiata assieme alle campionesse della Pomì, accompagnate da Marco Botti, hanno potuto ascoltare da Zago e Sirressi segreti e soprattutto racconti dei loro esordio. Ricevendo in dono consigli per non pensare alla pallavolo come ad un obbligo ma come ad un divertimento, senza necessariamente pensare alla carriera.

“Ho iniziato a 9 anni il mio percorso” ha ricordato Zago “senza idee troppo chiare, ma per fare sport. Poi la passione mi ha preso e a quel punto sono iniziati anche i sacrifici: ho iniziato a giocare a qualche chilometro di distanza, ma tenendo come base casa mia, mentre a 16 anni ho vissuto una stagione per la prima volta fuori casa”. Curioso l’aneddoto di Sirressi. “Giocavo in cortile con un filo a fare da rete” ha spiegato il libero siciliano “e allenarmi in questi spazi minuscoli ha aumentato la mia sensibilità. Ho iniziato a 5-6 anni perché mia mamma giocava a pallavolo. Inizialmente schiacciavo anche io, poi a 15 anni dato che non crescevo, mi hanno detto che per arrivare in alto avrei dovuto giocare in difesa, da libero. Ed è un ruolo bellissimo, posso garantirvelo”.

Per Sirressi è stata un’esperienza valida per sentirsi a sua volta un’icona e un esempio. Come accadeva a lei da bambina. “I miei idoli era Carmen Turlea, Natalia Viganò e Stacy Sykora: da tutte ho provato a prendere qualcosa. Quando sono entrata in questa palestra di Solarolo mi batteva il cuore a mille. Ho rivisto in queste ragazzine, che sono Allieve e giocano dunque nell’under 16, la stessa Imma degli esordi”. “E’ bello poter lanciare messaggi positivi” ha chiosato Zago “e anche se non dovesse uscire nessuna campionessa da queste due società, è importante sottolineare i valori dello sport e, insieme, del divertimento e del sacrificio: se la pallavolo piace, nessuno sforzo deve essere percepito come troppo pesante. Viceversa significa che non è quella la strada”.

Giovanni Gardani

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