“Sull’Oglio Po Ferroni
arriva con nove
anni di ritardo”
Nella foto, l’ospedale Oglio Po di Vicomoscano
CASALMAGGIORE – “Casalmaggiore per la Libertà e Forza Italia hanno scoperto che l’ospedale Oglio Po ha ottenuto il riconoscimento della Joint Commission, peccato che questo sia il terzo rinnovo…”: a ironizzare è il capogruppo della minoranza consiliare di centrosinistra Pierluigi Pasotto, all’indomani della conferenza stampa convocata da Fabio Ferroni. Il portavoce di Forza Italia e fratello del consigliere comunale Orlando Ferroni aveva illustrato i contenuti dei dialoghi avuti con l’assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani, che avrebbe collegato l’accreditamento dell’ospedale Oglio Po al riconoscimento della Joint Commission. “E’ da nove anni che il nostro presidio, privatamente per provare ad aprirsi nuovi orizzonti ed avere un accreditamento di servizi, supera i test della Join Commission – precisa Pasotto -. Chi intende salvare l’Oglio Po avrebbe dovuto saperlo prima. Forse nei continui abboccamenti con Mantovani parlano d’altro, visto che da un anno regione Lombardia non tiene più in considerazione il riconoscimento della Join Commission per l’accreditamento dei servizi”.
Pasotto prova quindi a proporre un’azione collettiva: “Se vogliamo cercare di garantire un futuro al nostro ospedale, dovremmo cercare di organizzare una mobilitazione che unisca l’amministrazione comunale, i cittadini e le forze sociali in campo”. “Pongo all’assessore Mantovani un quesito. L’ospedale Oglio Po verrà trasformato in un presidio ospedaliero territoriale? Ci dica sì o no, direttamente o attraverso il portavoce Ferroni. Basta che lo faccia sapere con una risposta semplice, chiara. Nel caso, il passaggio al Pot implicherebbe un declassamento del nosocomio casalese”. “Se fosse poi vero che si punta sul potenziamento di un reparto per renderlo eccellente e attrattivo, ciò significa che per tutte le altre specializzazioni si dovrà fare riferimento a Cremona?”: chiede ancora Pasotto. “Avere il riconoscimento della Join Commission – precisa il capogruppo di minoranza – non serve granché visto che regione Lombardia porta avanti una continua riduzione di posti letto e primariati. Tra quello che viene detto dai fratelli Ferroni e Mantovani, e quello che invece gli operatori dell’Oglio Po vivono quotidianamente c’è una bella differenza”.
Simone Arrighi
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