Angeli della Bassa, ecco
come si tutelano
gli amici a quattro zampe
Nella foto, gli ‘Angeli della Bassa’ presso l’Avis di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE – Parlare della tutela degli animali a quattro zampe grazie alla presenza di persone esperte in materia. Far conoscere l’associazione gli Angeli della Bassa e le sue iniziative. Questo il duplice scopo del convegno tenutosi lo scorso fine settimana presso la sala Dionigi Braga dell’Avis di Casalmaggiore. “Siamo un gruppo di volontariato nato da due anni ed abbiamo intenzione a breve di costtituirci in onlus – hanno spiegato gli Angeli della Bassa -. Siamo nati per la passione e l’amore che ci accomuna verso i felini e il il nostro obiettivo è quello di smuovere le coscenze e di stimolare le istituzioni locali, alle quali non vogliamo sostiturci ma alle quali intendiamo offrire il nostro appoggio e la nostra mediazione, in merito ad importanti tematiche in campo animalista”.
Ad aprire il convegno e a fare da mediatore tra i vari ospiti, è stato Matteo Rastelli uno dei volontari del gruppo. Prima di presentare i relatori si è soffermato sul gruppo di volontariato, quando si è costituito, quali sono le sue finalità e come stanno evolvendo dalla tutela delle colonie feline del territorio a quella degli animali d’affezione in generale parlando anche della campagna a favore delle adozioni e della sterilizzazione in direzione di una diminuzione dell’avvilente problema dell’abbandono e del randagismo. A seguire la presentazione dei relatori:
Maurilio Giorgi medico veterinario Asl, Antonio Donzelli medico veterinario, Barbara Ferrari medico veterinario comportamentalista, Laura De Lorenzi responsabile canile del Parco La Cuccia e il Nido di Calvatone, Stefano Volta attivista antispecista, animalista ed ambientalista.
L’intervento di Giorgi si è sviluppato sui numeri degli animali d’affezione presenti sul nostro territorio, sulle colonie censite nel casalasco, nel cremonese e nel cremasco e sul numero di sterilizzazioni effettuate dall’Asl nell’ultimo anno ma anche nell’ultimo decennio. Passate in rassegna anche le normative in tema con particolare riferimento alla legge 281 che protegge le colonie feline e riconosce la territorialità dei gatti in quanto felini e li considera fonti di equilibrio dell’habitat circostante. Donzelli si è concentrato sull’importanza della sterilizzazione, unico modo per arginare il problema del randagismo e per garantire all’animale una vita media decisamente più lunga (dai 2 ai 5 anni dei gatti non sterilizzati ai 18-20 di quelli sterilizzati). Il tutto è legato ai miglioramenti dello stato di salute indotto dalla sterilizzazione. Quest’ultima evita frequenti fughe dell’animale da casa che possono metterne a rischio la vita vuoi per il pericolo di essere investiti dalle auto, vuoi per il rischio di contrarre malattie mortali (FELV/FIV/FIP). La sterilizzazione produce nell’animale una diminuzione dello stress e riduce nelle femmine il rischio di cancro uterino e alle mammelle e nei maschi del cancro ai testicoli. Ferrari ha approfondito il tema dell’importanza della tutela degli amici a 4 zampe che non può essere assicurata senza la conoscenza autentica dei loro bisogni. La mancata consapevolezza delle necessita reali dell’animale porta a difficoltà di convivenza e in casi estremi a situazioni di abbandono. Ecco perché le strutture che accolgono gli animali senza famiglia, canili e gattili, difficilmente riescono a creare le condizioni ideali per una permanenza serena e per impedire che si sviluppino problemi fisici e comportamentali. De Lorenzi, responsabile del canile di Calvatone, ha parlato della struttura dove lavora come presidio zoo antropologico, dei risultati del rifugio cui presiede e della difficoltà di gestione dello stesso. Non tutti sanno che l’esperienza del canile per il cane è stressante e traumatica e può determinare l’insorgenza di comportamenti anomali nell’animale, inducendo frustrazione, conflitti, stress e paure. Nonostante nei canili e nei rifugi si faccia di tutto per garantire lo stato di benessere dell’animale, l’affetto di una famiglia rimane il massimo e per tale motivo la campagna di adozione deve essere perseguita con costanza. Volta, attivista antispecista, animalista ed ambientalista ha concluso la serie degli interventi parlando del randagismo e di cosa significhi fare volontariato a favore degli animali. Elencati i numeri del randagismo a livello nazionale, Volta ha spiegato le linee guida di coloro che intendono essere volontari animalisti, partendo dalle informazioni basilari di cui si deve essere a conoscenza, passando alle varie sfaccettature di aiuto agli animali fino ad arrivare alle linee guida sul primo soccorso di quelli investiti o feriti gravemente.
Il volontariato è stato spiegato nella sua accezione di servizio sociale e antispecista, di attività mirata a maturare la consapevolezza di come gli interessi degli ‘animali non umani’ debbano essere considerati fondamentali alla stregua di quelli degli umani.
S. A.
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