“Slow Town? Va contro
il codice Penale”. Forte
protesta di un cittadino
CASALMAGGIORE – Come noto, Slow Town è da tempo uno dei temi di discussione principale di Casalmaggiore e, con il ritorno della zona 30 e il progetto che piano piano sta prendendo piede in via Baldesio (e presto anche in via del Lino, coinvolgendo buona parte del centro), si alza anche qualche voce contraria, che registriamo.
E’ sorto, su Facebook, anche un gruppo locale “No alla Slow Town”, la cui intestazione lascia chiaramente intendere il pensiero dei suoi sostenitori. Un cittadino residente in via Baldesio, Simone Storti, esprime il suo disappunto sulla questione con un comunicato. “In qualità di promotore dell’iniziativa No alla Slow Town” scrive “vorrei porre all’attenzione di tutta la cittadinanza, la forte opposizione ad un progetto che trovo dannoso e fortemente inutile. Già sperimentata nei mesi scorsi, l’opera in questione ha creato più di un problema sotto il profilo viabilistico e non, creando code, rendendo difficile il passaggio di mezzi di soccorso e non ha portato nessun miglioramento qualitativo alla vita, come sbandierato più volte da chi appoggia tale iniziativa”.
Storti rivela di essersi già battuto più volte sulla questione, coinvolgendo anche autorità e mondo politico. “Come privato cittadino e come residente” scrive “ho avuto modo anche di esporre la mia lamentela al comandante dei Vigli Urbani di Casalmaggiore, Silvio Biffi, che mi ha risposto di essere solo l’esecutore materiale e che mi sarei dovuto rivolgere al Sindaco o al relativo Assessore. Il sindaco Filippo Bongiovanni è già stato informato da me sul fatto che nei prossimi mesi mi adopererò per muovermi nelle sedi opportune ed in particolare alla Procura della Repubblica di Cremona, per chiedere il blocco immediato dell’iniziativa. Il reato è molto semplice ed è il 432 del Codice Penale, ovvero attentato alla sicurezza dei trasporti”.
“In più di un’occasione capitata anche al sottoscritto” aggiunge Storti “la realizzazione dell’iniziativa ha rischiato di provocare alcuni incidenti, fortunatamente evitati per poco. In più vorrei sapere se è il caso di spendere 130mila euro per un’iniziativa che non porta nessun beneficio e che è già stata sperimentata senza esiti positivi. Inoltre vorrei sapere come verranno tutelati alcuni casi d’invalidità per cittadini che vivono in via Baldesio. Per questi motivi nei prossimi mesi mi recherò, dopo aver sentito un legale, in Procura della Repubblica di Cremona a formalizzare un esposto con la speranza d’ottenere il mio obiettivo”.
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