Spaesamenti, due città
per la mostra itinerante
di Italo Lanfredini

Nella foto alcune delle esposizioni
SABBIONETA-CASALMAGGIORE – Un viaggio tra il reale e l’onirico, sospeso tra due mondi – quello più classico e antico e quello più moderno e concettuale – che comunicano e s’interrogano. Sabato 23 maggio (ore 16.30, piazza Garibaldi, Casalmaggiore, ore 17 partenza per gli altri siti espositivi, disponibilità del trenino sino ad esaurimento posti, e ore 18.30 Palazzo Giardino, Piazza d’Armi 1, Sabbioneta) s’inaugura ‘Spaesamenti’, percorso studiato dall’artista Italo Lanfredini tra Sabbioneta e Casalmaggiore.
“Italo Lanfredini – spiega Marina Travagliati che insieme a Marco Orlandi ha curato il catalogo della mostra – è stato invitato a interpretare, attraverso l’installazione delle sue sculture in luoghi storici rappresentativi delle città di Sabbioneta e Casalmaggiore, un percorso che le unisce nel proposito di dare valore a un territorio che nel suo complesso offre notevoli spunti per nuovi racconti d’arte”. A Casalmaggiore il percorso tracciato dall’artista accompagna dai luoghi più frequentati: la piazza, il museo, il duomo, a quelli quasi dimenticati, relegati ai margini, quasi spariti dietro porte chiuse. E’ il caso della Chiesa dell’Ospedale, che da quando il nosocomio è stato trasferito viene aperta solo in alcune rare occasioni, ma il luogo soffre l’isolamento, addossata agli edifici del vecchio ospedale ormai abbandonato, la chiesa rischia di seguirne le sorti. E poi la chiesa di San Sebastiano, esempio di rara armonia architettonica, è anch’essa chiusa per la maggior parte dell’anno.
Le opere di Lanfredini danno nuova risonanza a questi luoghi, ne ristabiliscono la centralità e le uniscono alle chiese che ancora mantengono intatto il loro valore cultuale e culturale: il Duomo e San Francesco. Per queste chiese Lanfredini ha scelto opere intense, dall’alto valore simbolico, in sintonia con la sacralità del luogo: Oltre la soglia, Tempio, Culla del vento, Grata e Approdo. Il percorso prosegue verso Sabbioneta nella chiesa di Motta San Fermo, luogo di riconoscimento di una piccola comunità. Anch’essa margine, segna il passaggio da un comune all’altro,mala continuità del territorio, al di là dei limiti amministrativi, è suggeritada Soglia precaria, collocata in questa chiesa e dall’opera Tre assi installata sul sagrato del Santuario di Vigoreto.
A Sabbioneta le opere di Lanfredini ci offrono una lettura critica degli spazi di Palazzo Giardino, luogo di delizia, dove Vespasiano Gonzaga si appartava nel suo studiolo, riceveva gli amici letterati, ai quali mostrava la collezione d’arte e maraviglie esposta in Galleria, e lo immaginiamo passeggiare nel giardino all’italiana, oggi solo in parte leggibile. E il giardino, col suo spazio rettangolare segnato ai punti cardinali da nicchie che fingono grotte, è la collocazione ideale per la suggestiva installazione dell’opera Nidi. Mentre all’interno del Palazzo il dialogo più prossimo delle opere di Lanfredini è con le pitture antiche e le loro simbologie, con le architetture dipinte e reali dello spazio prospettico della Galleria, segnato dalle colonne della sua Foresta impugnabile. Al termine del viaggio, nella suggestiva piazzetta della chiesa di San Rocco, l’artista ha posto una simbolica Soglia del viandante smarrito, invito a perdersi nell’intrico di strade della città”.
I luoghi espositivi a Casalmaggiore sono il Portico del Municipio, Piazza Garibaldi 26; il Museo del Bijou, Via Azzo Porzio 9; la Chiesa dell’Ospedale, Via Cairoli; la Chiesa di San Sebastiano, Via Romani; il Duomo di Santo Stefano, Piazza Marini; la Chiesa di San Francesco, Via Cavour; la Chiesa di Motta San Fermo. A Sabbioneta il Santuario dei Cappuccini a Vigoreto; il Palazzo Giardino e Galleria, Piazza d’Armi 1 (Orari di apertura: Feriali 9:30 – 13:00/14:30 – 18.00, Sabato festivi 9:30- 13:00/ 14:30 – 18.30, lunedì chiuso, salvo festivi, Biglietto d’ingresso €. 5,00); il Museo d’Arte Sacra, via Assunta 7 (Mercoledì e Giovedì: 15:30 – 18:30, Venerdì: 9:30 – 12:30, Prefestivi e festivi: 9:30 – 12:30/14:30 – 19:30, Biglietto d’ingresso €. 3,00) ed infine Piazza San Rocco.
La mostra è stata curata dagli Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, Delegazione di Casalmaggiore – Sabbioneta – Viadana e dagli Amici di Casalmaggiore, con la collaborazione di: Parrocchia di Santo Stefano e San Leonardo di Casalmaggiore, Parrocchia di Sabbioneta, Museo di Arte Sacra di Sabbioneta, Pro Loco di Sabbioneta, Museo del Bijou e Teatro comunale di Casalmaggiore e la partecipazione degli studenti del Liceo Classico Romani di Casalmaggiore. Studenti del liceo che accompagneranno i visitatori in date già fissate (21 giugno ore 17, 19 luglio ore 17, 20 settembre ore 17, con partenza da via Cairoli, Chiesa dell’ospedale) ed altre che potranno essere fissate previa prenotazione al 3332428591). Il catalogo della mostra edito dalla Biblioteca Civica A.E. Mortara di Casalmaggiore è stato curato da Marina Travagliati e Marco Orlandi. Le opere resteranno fruibili al pubblico sino al 23 settembre.
L’ARTISTA – Italo Lanfredini nasce a Sabbioneta nel 1948. Dopo la prima formazione all’Istituto d’Arte Giulio Romano di Mantova, sotto la guida di Albano Seguri e Aldo Bergonzoni – col quale condividerà in seguito lo studio – si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze che lascia dopo il primo anno per trasferirsi a Milano, all’Accademia di Brera. Segue il corso di scultura di Luciano Minguzzi e le lezioni dello storico dell’arte Guido Ballo. Incontra lo scultore Francesco Somaini, che subito si interessa al suo lavoro e lo invita a lavorare presso il proprio studio. Presto però Lanfredini lascia lo studio del maestro temendo di rimanere troppo influenzato dalla personalità dell’affermato scultore. Agli inizi degli anni settanta si stabilisce a Mantova. Inizia l’insegnamento di Plastica ed Educazione Visiva al Liceo d’Arte Giulio Romano. A questi anni risale la serie delle opere Incontri e Fonte di vita, a seguire gli Dei, le Veneri, le Colonne squarciate. A partire dalla metà degli anni Settanta la scultura di Lanfredini acquista una dimensione più ampia, non più opere oggettive, ma che dialogano col luogo e la sua Aura. Opere da attraversare, da abitare, da vivere: le Soglie, i Labirinti, i Giardini. Nel 1987 il labirinto Arianna vince il Concorso Internazionale di Scultura indetto da Antonio Presti – ideatore della Fiumara d’Arte – l’opera viene realizzata nel 1988-89 sull’alto promontorio dei Monti Nebrodi a Castel di Lucio (Messina). Nel 1996-97 realizza a Pradello di Villimpenta Il Giardino delle Forze Rigeneratrici. Negli stessi anni apre la casa-studio La Silenziosa, sorta di museo permanente, dove sono installate opere quali il Grande raggio, Terra della terra o giardino dell’anima, Origine, I nidi, Grembo del Seme e tante altre. La Silenziosa vuole anche essere un luogo aperto, di scambio, d’incontro, di interazione. Vive e lavora a La Silenziosa (Commessaggio, Mn).
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