Cronaca

Vento torna a
Casalmaggiore:
convegno in via Italia

Nella foto la locandina di Vento Bici Tour 2015

CASALMAGGIORE – Arriva anche a Casalmaggiore la carovana di Vento, il grande progetto studiato e ideato dal Politecnico di Milano che intende realizzare un’unica grande ciclabile a cielo aperto che colleghi l’Italia da Torino a Venezia, sfruttando in particolare l’asta del fiume Po. Casalmaggiore è infatti una delle tappe del Vento Bici Tour 2015.

Di Vento a Casalmaggiore si parlerà martedì 2 giugno alle ore 19 presso il Parco di via Italia, alla presenza del vice sindaco del comune di Casalmaggiore Vanni Leoni, di Paolo Pileri del Politecnico di Milano e di Giancarlo Simoni, in rappresentanza del Comitato Slow Town. Modererà l’incontro Laura Bettini, di Radio 24 – Il Sole 24 Ore. Come qualcuno ricorderà, la carovana Vento passò da Casalmaggiore, in particolare da via Baldesio, già lo scorso giugno quando le elezioni erano da poco concluse e la stessa via Baldesio stava vivendo la fase di sperimentazione come Zona 30. Partito il 30 maggio da Venezia con la prima tappa chiusa a Papozze, il percorso di Vento arriverà nella serata di lunedì 1 giugno a Governolo e da qui partirà martedì 2 giugno per approdare a Torre d’Oglio alle ore 16.30 e appunto a Casalmaggiore alle 19.

Sono ben 18 gli eventi organizzati, simili a quello di Casalmaggiore, lungo l’intera asta del Po, in nove giorni di tour rigorosamente in bicicletta. Del resto Vento raccoglie ben 150 soggetti istituzionali, più di 80 associazioni e quasi 5mila cittadini, che hanno sottoscritto il progetto del Politecnico. Senza dimenticare che l’investimento richiesto sarebbe pari al costo di soli 3 km di autostrada e creerebbe ben 2mila nuovi posti di lavoro legati alle nuove forme di turismo sostenibile, come il cicloturismo.

Dal Comitato Slow Town evidenziano che “il nostro progetto, che stiamo portando avanti in via Baldesio e vogliamo espandere alle vie del centro cittadino è complementare a Vento, perché si parla sempre di mobilità sostenibile, di rilancio della cosiddetta utenza debole e di maggiore sicurezza per le nostre strade. Per sviluppare il cicloturismo, infatti, l’unico modo è avere una città Slow, con tante zone 30 e percorsi sicuri: in questo modo il ciclista che arriva dall’argine seguendo la ciclabile Vento, può soffermarsi con piacere a visitare la nostra città, senza bisogno di scendere dalla bicicletta durante il suo tragitto. E’ un passaggio semplice, che va però compreso e per il quale occorre muoversi in fretta, partendo dalle decisioni da prendere nei singoli confini comunali”.

Giovanni Gardani

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