Cronaca

Grazie a Gorla torna
a suonare l’orologio
della Torre di Bozzolo

Nella foto, il maestro Gorla con i collaboratori Pagani e il sindaco Torchio

BOZZOLO – Alberto Gorla di Cividale non restaura solo orologi a Venezia o a Macerata, bensì ricorda anche la sua comunità. Una delle più importanti attrazioni della prossima notte bianca a Bozzolo sarà certamente l’orologio della Torre restaurato dalle sue abili mani. La presentazione del meccanismo messo in funzione dopo più di un secolo di oblio in uno scantinato, è avvenuta lunedì mattina nella sala consiliare del Comune di Bozzolo alla presenza del sindaco Giuseppe Torchio e del prestigioso artigiano accompagnato dai suoi collaboratori, i giovanissimi fratelli Fabrizio e Ottorino Pagani. Particolarmente complesso il recupero del meccanismo che la maestria e la competenza ormai collaudata dell’ex fabbro di Cividale ha consentito di rimettere in funzione la macchina che scandisce in maniera suggestiva le ore e i quarti d’ora come erano abituati a sentire i nostri antenati.

“Nei secoli gli orari erano sempre scanditi da questo meccanismo che richiamava i lavoratori della campagna a casa per il pranzo e la cena, e nell’era dell’elettronica il recupero di tali tradizioni è molto importante e qui dobbiamo ringraziare il maestro Gorla che riesce sempre a sorprenderci con la sua capacità e abilità nel ridare vita a oggetti del passato che sembravano definitivamente abbandonati e perduti”. Lusingato dai complimenti, a cui dovrebbe ormai essere abituato, Alberto Gorla ha spiegato brevemente la storia dell’orologio della Torre su cui come suo solito ha trascorso mesi di studio su manuali dell’epoca. Aggiungendo che il colore verde con cui era stata dipinta la base non aveva riferimenti partitici trattandosi semplicemente della tinta più economica che in passato si riusciva ad ottenere. I due collaboratori di Gorla, Fabrizio e Ottorino Pagani, il primo fresco di matrimonio, hanno poi mostrato un altro prodigio della loro abilità: la ricostruzione perfettamente fedele di uno “svegliarino monastico” del 1200 realizzato in ottone.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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