Caos treni a Piadena
E anche ai dipendenti
Fs saltano i nervi

Nella foto passeggeri in attesa a Piadena e l’indicazione dei ritardi
PIADENA – Confusione e tensione martedì sera in stazione a Piadena. E’ proprio il caso di dire che il caldo che imperversa di problemi ne sta provocando parecchi e non soltanto di tipo fisico alle persone che boccheggiano asfissiate dalla calura. A saltare ci si mettono anche i collegamenti dei treni insieme ai nervi del personale ferroviario.
L’altra sera attorno alle 20 il cartellone luminoso nella sala d’aspetto di Piadena segnava il regionale per Mantova delle 20.37 in ritardo di 40 minuti, quello per Brescia delle 21.09 cancellato, il successivo regionale per Mantova delle 21.49 in ritardo di 50 minuti, mentre il primo treno disponibile risultava essere, salvo inconvenienti, quello delle 22 per Parma. L’avviso però non teneva conto di un precedente treno per Parma che doveva partire poco prima delle 21 e che appariva fermo ed inanimato sul binario di partenza bloccato da un guasto improvviso. Sulla banchina sudati e infastiditi una trentina di viaggiatori si chiedevano cosa poter fare per risolvere i disagi e gli inconvenienti che si stavano manifestando. Non tutti ovviamente avevano a disposizione amici e conoscenti dai quali farsi venire a prendere.
Tra loro una signora incinta e un’altra diretta a Fidenza con delicati medicinali in borsa che andavano messi al più presto in frigorifero. Chi doveva manifestare più comprensione e disponibilità verso tutti questa gente stravolta dal caldo e dalla stanchezza era un dipendente delle Ferrovie che invece ha dimostrato più di tutti di avere i nervi a pezzi. Al punto da rispondere sgarbatamente nei confronti di una persona che si era permessa di entrare nel suo ufficio per chiedere delucidazioni: “Si rivolga domattina alla sede centrale di Milano e chiuda la porta” ha gridato infastidito e nervoso, perché nel frattempo l’aria condizionata della sua stanza stava mescolandosi a quella calda proveniente da fuori.
Rosario Pisani
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