Economia

Ghinzelli, svolta
positiva: contratto
e stop alla mobilità

Nella foto uno dei momenti di sciopero al Ghinzelli di Viadana

VIADANA – Si chiude positivamente la vicenda del macello Ghinzelli di Viadana, oggi di proprietà del gruppo Pini: una risoluzione che arriva dopo mesi di trattative anche con i sindacati e pesanti scioperi che hanno scosso l’opinione pubblica e creato fermento e timore nelle famiglie degli stessi operai.

Due gli accordi siglati lo scorso lunedì tra azienda, Rsu e organizzazioni sindacali: il primo definisce un nuovo contratto integrativo aziendale. In merito va ricordato che alcuni mesi fa l’azienda aveva proceduto alla disdetta unilaterale di tutta la contrattazione di 2° livello e nell’ultima busta paga aveva erogato un salario che di fatto era quello del macello di Cremona sempre di proprietà del gruppo Pini che è nella forma e nella sostanza diverso da quello di Viadana; il secondo chiude la procedura di mobilità che riguardava il 100% degli addetti (117 lavoratori tra operai e impiegati ai quali va aggiunto il personale occupato nelle cooperative e più in generale nell’indotto) e che era stata aperta dall’azienda lo scorso maggio. Rimane tuttavia la possibilità per il lavoratore di uscire dall’azienda attraverso il cosiddetto “meccanismo di mobilità volontaria e un incentivo all’esodo”.

Nella fattispecie il nuovo contratto aziendale presenta le seguenti novità: dal punto di vista degli investimenti, il macello Ghinzelli ha in programma un importante piano, per un importo complessivo pari a 2,5 milioni di euro, da attuare entro il 2016. I proprietari si impegnano, ferme le condizioni di mercato, a preservare i livelli occupazionali, mentre entro il 30 settembre 2015 le segreterie territoriali provvederanno ad effettuare specifici incontri con le singole imprese appaltanti per un accordo in vigore fino al 31 maggio 2018. Per quanto riguarda gli aspetti economici invece, il nuovo contratto aziendale definisce un nuovo meccanismo sia per quanto riguarda la parte del premio fisso che quello variabile.

Ruggero Nalin, segretario della Flai di Mantova che ha seguito tutta la vicenda, esprime soddisfazione “per avere chiuso in modo positivo la vicenda che riguardava la mobilità che, va ricordato, avrebbe potuto significare il licenziamento dei lavoratori, preservando il meccanismo della volontarietà che potrebbe essere un’occasione per i lavoratori che intendono percorrere altre strade professionali. Diversamente per quanto riguarda il contratto aziendale, è da evidenziare che eravamo partiti da una situazione di disdetta di tutta la contrattazione. L’essere riusciti a riconfermare il contratto aziendale è un punto di partenza dal quale cercare di costruirne in futuro uno migliore. L’accordo tuttavia ridefinisce in negativo alcuni aspetti economici. Va per questo riconosciuto ai lavoratori della Ghinzelli il merito di avere fatto a pieno la loro parte sia nel momento delle lotte sia quando si è trattato di capire la difficoltà della situazione e del contesto nel quale ci troviamo”.

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