Cronaca

Pazzesco: a Sabbioneta
già distrutta una
Little Free Library

Nella foto la casetta prima e dopo l’atto di vandalismo

SABBIONETA – E’ durata meno di quattro giorni (dopo l’inaugurazione di mercoledì) una delle tre Little Free Library piazzate nei parchi pubblici di tre frazioni di Sabbioneta, frutto dell’iniziativa voluta dal sindaco Aldo Vincenzi e della sua giunta per sviluppare un nuovo servizio di book sharing e abbellire allo stesso tempo i parchetti.

L’idiozia di qualcuno, ovviamente nascosto dalle tenebre e senza essere ripreso (in quel punto non vi sono telecamere), ha infatti portato alla distruzione completa di una delle casette di legno, in particolare quella del parco di Vigoreto, di fronte alla palestra della frazione, divelta dal suo sostegno e fatta a pezzi. Gesto inqualificabile e inspiegabile, che si è accanito contro piccole costruzioni realizzate peraltro gratuitamente da Alberto Galli e dunque a costo zero per il comune. Già sarebbe parso molto grave il furto dei libri contenuti all’interno della Little Free Library (messi a disposizione dalla biblioteca comunale di Sabbioneta), ma la distruzione della struttura in legno è ancora più dura da digerire. Peraltro, essendo la casetta di legno divelta, probabilmente gli autori del gesto hanno usato un piede di porco o uno strumento simile per fare forza. I libri, caduti tra l’erba bagnata, sono stati messi in salvo da due cittadini che, con grande senso civico, li hanno raccolti, evitando che prendessero ulteriore umidità.

“E’ un gesto di una stupidità e volgarità difficile da credere – commenta il sindaco Vincenzi, intercettato mentre è in aeroporto in partenza per Lisbona, per qualche giorno di ferie – . Giusto ieri (venerdì, ndr) un’associazione di Mantova ci aveva donato trenta libri, perché colpita da questa bella iniziativa. Sporgeremo denuncia contro ignoti, perché è un atto dovuto, ma resta una profonda amarezza per un gesto che non è solo inutile, ma dannoso per l’intera comunità. Da un progetto a costo zero, ora ci ritroveremo a dover spendere per la risistemazione e sono soldi del comune, dunque dei cittadini, dunque degli stessi che hanno distrutto la casetta. Temo siano stati ragazzi giovani e, da maestro elementare quale sono, la cosa mi spaventa ancora di più, perché denuncia una mancanza di educazione e amore per il patrimonio sin dalle radici”. Insomma, si voleva (si chiedeva) una rivoluzione culturale, si è avuta invece la riprova di una grande ignoranza serpeggiante.

Giovanni Gardani

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