Profughi, la Regione
dice no all’ospitalità
negli ostelli casalaschi
La presa di posizione è netta e unisce le voci, anzi i cinguettii, del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni e dell’assessore regionale allo Sport e alle Politiche Giovanili Antonio Rossi. “Stop ai contributi dal Pirellone ai Comuni che usano gli ostelli per i clandestini, invece che per i nostri ragazzi”. Questo il tweet di Maroni, che interviene a proposito del ventilato ricorso all’utilizzo delle strutture destinate ai giovani lombardi, per ospitare invece gli immigrati già presenti o in arrivo su suolo padano. A dare uno sfondo cremonese e nello specifico casalasco al cinguettio del governatore leghista, è l’intervento più articolato dell’assessore Rossi, che cita, su tutti, due casi di strutture rimesse a nuovo anche grazie al contributo di Regione Lombardia e ospitanti clandestini. Si tratta degli ostelli di Solarolo Monasterolo, frazione di Motta Baluffi e di Breda Azzolini, nel comune di Rivarolo del Re.
“In questi anni – precisa Rossi – sono stati inizialmente stanziati 5 milioni di euro per riqualificare gli ostelli della gioventu. In seguito sono stati investiti 1,2 milioni di euro per il restauro di 20 strutture, oltre all’avvio di una campagna di comunicazione che ha coinvolto stampa, web, radio. E’ stata realizzata anche una cartina turistica della lombardia che evidenzia una rete regionale composta di 79 ostelli”. Rossi sottolinea poi che “nell’ultimo anno la ricettività è aumentata del 19%, segno di investimenti andati a buon fine”. Da qui la presa di posizione: “Gli interventi promossi e finanziati dalla Regione devono soddisfare le finalità per le quali sono stati intrapresi”. Tradotto: gli ostelli, compresi quelli di Solarolo Monasterolo e Rivarolo del Re, ospitino i giovani lombardi, non gli immigrati.
Simone Arrighi
© RIPRODUZIONE RISERVATA