Cronaca

‘Legge sul gender’,
a Sabbioneta si
accende il dibattito

SABBIONETA – Ha fatto parecchio discutere, e non poteva essere altrimenti, l’incontro organizzato venerdì sera presso i locali dell’oratorio di Sabbioneta all’interno della festa dell’oratorio. Una serata alla quale erano espressamente invitati, da locandina, gli insegnanti delle scuole del territorio, i genitori degli alunni ed educatori di vario genere e grado. Il tema era del resto parecchio scottante: “La legge sul gender e i risvolti sui nostri bambini e ragazzi”. Il relatore, avvocato Anton Luca Porpora, ha esordito chiedendo se tra i presenti vi fosse qualche omofobo in sala. Un modo per rimarcare come lo stesso Porpora, che peraltro fa parte delle Sentinelle in Piedi per protesta contro il ddl Scalfarotto, come ha direttamente sottolineato, volesse semplicemente “evidenziare il diritto di difendere una propria idea, senza discriminazioni”. Si è parlato anche di “massoneria” da parte di chi vuole distruggere, stando dietro le quinte, la famiglia tradizionale: affermazione sicuramente forte, che ha fatto impennare il dibattito. La particolarità della serata, iniziata alle ore 21 e protrattasi tra dibattito e discussioni, sta nel fatto che nella sala dell’oratorio di Sabbioneta, davvero gremita, fossero presenti due differenti schieramenti: c’è chi è andato all’attacco dell’ideologia gender e del “rischio” di una deriva valoriale e morale sul concetto di famiglia tradizionalmente inteso, e chi invece ha difeso la libertà, anche sessuale, dell’individuo, considerando alla stregua di “razzisti” gli oppositori. Un dibattito sicuramente acceso, nel corso del quale sono intervenuti sia pro che contro. Contrapposte, in particolare, le posizioni di Gianfranco Salvatore, assessore ai Servizi Sociali del comune di Casalmaggiore, che ha sostenuto la battaglia delle Sentinelle in Piedi “per non dover accettare tutto e tacere un domani”, e quella di Cinzia Dall’Asta, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Diotti, che ha invece maturato un pensiero differente, a difesa della libertà di espressione o comunque contraria a queste manifestazioni pubbliche, pacifiche nella forma ma ideologicamente definite pericolose. “Il mio intervento – specifica Salvatore -, di natura esortativa, è avvenuto in chiusura di serata ed era indirizzato alle coppie presenti. In esso non vi era alcun riferimento verso interventi precedentemente effettuati né di sostegno esplicito alle Sentinelle in piedi, movimento spontaneo del quale peraltro condivido pienamente le motivazioni. Colgo l’occasione per ringraziare gli organizzatori della serata ed in particolare il relatore il quale, con competenza e professionalità, ha illustrato lo stato dell’arte a livello giuridico della materia oggetto della serata, il tutto con toni pacati senza mai cadere nelle provocazioni di un’esigua minoranza presente in sala”.

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