Cronaca

Padana Soccorso
e il problema sirene: via
Pascoli chiede chiarezza

Nella foto la nuova sede della Padana Soccorso in via Pascoli

CASALMAGGIORE – Hanno appena visto riconosciute le loro ragioni nella lunga querelle del teatro di via Corsica (il Comune alla fine ha deciso di procedere alla demolizione), e qualche anno prima hanno dovuto attendere diverso tempo, e qualche querelle, prima che l’asfalto venisse sistemato. Per chi se lo ricorda, infatti, a inizio anni ’90 via Pascoli era una strada gruviera, una di quelle messe peggio dell’intero territorio cittadino.

Passando all’attualità, ora i residenti di via Pascoli sono alle prese con una nuova ingombrante presenza, della quale già avevamo parlato in occasione dei lavori, tuttora in fase di realizzazione, di sistemazione dei locali. Si tratta della futura sede della Padana Soccorso (la cui sede principale è a San Giovanni in Croce) che sta per essere completata alla fine di via Pascoli, proprio in fregio all’Asolana. Asolana che però non potrà essere raggiunta direttamente dai mezzi, i quali dovranno percorrere a ritroso tutta via Pascoli, quindi fare un giro tortuoso da via Corsica e via Bixio prima di immettersi sulla grande arteria, oppure, a scelta, decidere di accorciare di pochi metri il tragitto passando però da un incrocio semaforico pericoloso (e per il quale andrà pensata, in caso di passaggio delle ambulanze, una disciplina forse differente rispetto all’attuale).

La presenza in città della Padana Soccorso è essenziale per tutti, e ad avvantaggiarsene potrebbero essere proprio i residenti in loco, i quali però hanno espresso alcune considerazioni critiche. Non sul lavoro dei volontari, naturalmente, ma su problematiche tecniche che, oggettivamente, paiono di difficile soluzione. Le difficoltà per raggiungere la via principale, considerata la necessità di attraversare almeno due curve a gomito prima dell’immissione (in un caso semaforica, nell’altro dando la precedenza), rappresentano un problema legato di fatto alla rapidità dei soccorsi, superabile solo da una rotatoria dell’area Penny che consenta l’ingresso diretto (ma nessuno dei progetti sin qui redatti contempla tale possibilità).

Quello che i residenti di via Pascoli lamentano è ben altro: il problema dei parcheggi non si pone, perché ciascun residente ha di fatto il proprio all’interno dell’abitazione o della villetta, dunque da questo punto di vista tutto tranquillo, anche se c’è chi fa notare che, in particolare nei giorni di punta (quelli di partite di calcio molto importanti), ad essere preso d’assalto è lo spiazzo laterale del vicino centro Snai, che confina proprio con la sede di Padana Soccorso. Gli intasamenti, insomma, promettono di essere all’ordine del giorno, anche in questo caso specifico basterebbe un po’ di (buon) senso civico per evitare inghippi di qualsiasi tipo.

I residenti di via Pascoli hanno già raccolto le firme contro l’operazione, motivando la contrarietà con i disagi creati in una zona residenziale. Disagi che sono principalmente acustici, per così dire. La presidente di Padana Soccorso Claudia Taddei ha giustamente spiegato che la sede di chi effettua un primo soccorso non può essere posizionata lontano dai centri abitati, aggiungendo che si farà il possibile per recare il minor disturbo. Si pensi all’uso delle sirene all’uscita delle ambulanze. E proprio a tal proposito erano giunte rassicurazioni sull’accensione della sirena solo oltre via Pascoli. Eppure alcuni residenti hanno verificato che la legge prevede l’accensione obbligatoria già al momento della partenza del mezzo di soccorso nei casi di chiamata del 118, ossia per tutti i casi in cui Padana Soccorso è chiamata a utilizzare il proprio mezzo. Proprio così, uso della sirena non è a discrezione dell’autista dell’ambulanza, il quale anzi, per legge, nel caso in non accendesse lampeggianti e sirena sin dalla partenza ed eventualmente arrivasse tardi sul luogo del soccorso, potrebbe incorrere persino in provvedimenti sanzionatori.

Dunque a chi abita in via Corsica non resterà probabilmente che sopportare sirene e via vai di ambulanze, un problema serio per le famiglie in particolare nelle ore notturne, tenendo conto che le ambulanze partiranno praticamente da una distanza di 5-6 metri rispetto alle abitazioni: impossibile non sentirle, di fatto. Tornando al discorso legato al tragitto che i mezzi di soccorso dovranno seguire, una soluzione per l’immissione diretta sull’Asolana togliendo i pilastri in cemento sarebbe auspicabile. Qualcuno ha proposto di posizionare una barriera che solo i conducenti dei mezzi di soccorso possano alzare, ma anche questa sembra un’ipotesi difficilmente percorribile. Ecco allora che i progetti della futura rotonda Penny potrebbero tornare utili: chissà che qualche professionista non trovi la soluzione ideale per tutti.

Vanni Raineri

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