Cronaca

Martignana, razzia
in comune: devastazione
ma ladri a mani vuote

Nella fotogallery gli effetti della razzia notturna all’interno del comune di Martignana

MARTIGNANA DI PO – Ladri in azione a Martignana di Po, nella notte tra mercoledì e giovedì, e questa volta non in un’abitazione o in una banca, come era accaduto qualche mese fa, bensì direttamente presso il palazzo municipale. Va detto che il colpo non è andato a segno, ma la situazione di devastazione trovata dal primo autista del comune che ha di fatto aperto l’edificio alle ore 7 di giovedì mattina non può certo fare piacere. Otto serrature rotte, materiale sottosopra, documentati gettati qua e là dopo essere stati rimossi dagli armadi alla ricerca di preziosi o denaro, che però come noto il comune non tiene nei propri uffici. Gli unici contanti, pochi spiccioli per la verità, erano nella cassaforte dell’anagrafe assieme ad alcune carte d’identità ma i ladri non sono riusciti ad asportare né la cassaforte stessa né il suo contenuto. Rimane dunque il danno materiale alle porte, che andranno ora sistemate.

Ladri professionisti? Probabilmente sì, tanto che lo stesso sindaco Alessandro Gozzi si sente di escludere il possibile dispetto come movente. I malviventi hanno fatto passare palmo a palmo sia il piano terra che il primo piano del municipio di Martignana di Po e non si sono scoraggiati dinnanzi all’assenza di denaro, che hanno cercato in tutte le stanze quasi seguendo un metodo scientifico. Alla fine ai malviventi è andata male mentre è toccato ai dipendenti comunali, con molta pazienza, risistemare tutto. I documenti, per fortuna, non erano spariti.

La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Gussola, che sono intervenuti sul posto dopo essere stati contatti dal sindaco Gozzi, che con la propria fotocamera digitale ha subito immortalato lo stato dei vari uffici così come sono stati trovati la mattina presto: il municipio di Martignana non è dotato di un sistema di allarme e così i ladri hanno potuto agire con tranquillità. Va detto peraltro che il sistema di videosorveglianza, in questo caso, non è servito, perché i malviventi (è probabile che ad agire sia stata una banda di 3-4 persone) sono entrati dal retro, al buio, mentre le telecamere puntano sull’ingresso principale, dunque anteriore, dell’edificio.

Giovanni Gardani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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