Cronaca

Unione Municipia sceglie la fusione dei Comuni

“La scelta di andare verso la creazione di un Comune Unico - specifica il Presidente dell’Unione Municipia Velleda Rivaroli - costituisce una grande opportunità di crescita".

La giunta dell'Unione Municipia

SCANDOLARA RAVARA – La Giunta dell’unione Lombarda dei Comuni Municipia, a seguito del positivo confronto tra tutti i gruppi di maggioranza che attualmente governano i Comuni dell’Unione, ha deliberato all’unanimità di effettuare lo studio di fattibilità preliminare al percorso di Fusione. Lo studio di metterà sul tavolo i pro e contro della fusione, che porterà alla nascita di un Comune Unico: si effettueranno analisi dettagliate dello stato attuale dei tre Enti prendendo in considerazione il contesto politico e istituzionale, gli utenti dei servizi, i costi della gestione degli enti e la composizione sociodemografica dei Comuni.

In Italia come in Europa, la fusione tra comuni è una delle soluzioni (prevista anche dalla Costituzione, art 133), per ottimizzare le risorse del territorio riducendo i costi dell’amministrazione e potenziando l’efficacia delle sue azioni. Queste sono le motivazioni che hanno mosso i tre Comuni coinvolti a commissionare lo studio di fattibilità. A maggior ragione nella prospettiva di una continua crescita dei costi sociali e assistenziali e di bilanci comunali con sempre meno margini per investimenti e nuove progettualità.

“La scelta di andare verso la creazione di un Comune Unico” specifica il Presidente dell’Unione Municipia Velleda Rivaroli, “costituisce una grande opportunità di crescita e di sviluppo per il territorio, riducendo i costi dell’amministrazione e potenziando l’efficacia delle sue azioni. In termini pratici tutto ciò si traduce nel miglioramento dei servizi rivolti al cittadino, della loro accessibilità e di più investimenti a tutela del territorio”. “Come amministratori, abbiamo valutato se le attuali organizzazioni e le dimensioni dei nostri municipi, siano ancora pienamente in grado di esercitare con efficienza ed efficacia le crescenti funzioni che vengono loro attribuite, per rispondere agli attuali bisogni dei cittadini. Tali riflessioni, soprattutto in un contesto di crisi economica che richiede a tutti i livelli istituzionali un ruolo di impulso allo sviluppo locale e la capacità di operare evitando inutili burocrazie, ci hanno portato a concludere che occorre procedere in tempi brevi ad un’autoriforma del livello amministrativo comunale, peraltro in sintonia con la stagione di riordino istituzionale che è già una realtà con cui fare i conti quotidianamente ed in linea con nostra società civile e religiosa che sono peraltro già da tempo inserite in questa ottica di fusione (scuole, oratori, società sportive, associazionismo). Riteniamo che sia ormai politicamente e culturalmente matura l’unificazione tra le nostre realtà poiché vi sono già da anni consolidate esperienze gestionali di servizi. La fusione è un atto ormai inderogabile che guarda al futuro, da perseguire proprio per restituire piena potestà e dignità ai nostri Comuni, fornire nuove risorse ai nostri territori senza togliere le identità dei nostri paesi, che rappresentano la risorsa fondamentale da preservare ed alimentare per garantire coesione sociale e senso di appartenenza al luogo in cui si è nati o in cui si è scelto di vivere”. Sulla base di queste premesse, gli amministratori pensano di poter lavorare alla fusione dei tre Comuni. Verrà aperto un confronto con le diverse realtà associative, del lavoro, d’impresa, del volontariato, della cultura e dello sport presenti sul territorio, alle quali verranno chieste indicazioni concrete sui loro bisogni e sulle eventuali criticità, in modo tale da condividere un percorso che, pur nella sua delicatezza, deve contare sul contributo di tutti senza pregiudizi di nessun genere, anche e soprattutto in questa delicata fase di redazione dello studio di fattibilità, che non deve essere un plico di fogli calato dall’alto, ma condiviso con la cittadinanza. “Il profondo senso civico delle nostre comunità – conclude il Presidente – può essere rivitalizzato da questa discussione restituendo entusiasmo alla partecipazione e recuperando il senso più profondo della pratica politica che non è amministrare l’esistente, ma guardare sempre avanti nell’esclusivo interesse dei cittadini. La fusione è attualmente l’unica speranza di prospettiva per tre comuni che da soli vanno progressivamente in agonia!”

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