Cronaca

Via al taglio dei pioppi in zona Lido Po: operai e mezzi già al lavoro

Nella giornata di martedì verranno abbattuti dunque due esemplari, ma nei prossimi giorni le operazioni proseguiranno, portando all'abbattimento anche di almeno altri 3 esemplari a rischio crollo. Potrebbero così rimanere solo due piante.

Nella foto due momenti dell'intervento

CASALMAGGIORE – Nulla da fare per i pioppi secolari della zona Lido Po, sui quali alcuni cittadini si erano spesi chiedendo varie perizie e un confronto che potesse evitare l’abbattimento degli esemplari piantati negli anni ’20. Nella mattinata di martedì, infatti, i mezzi della ditta Flisi di Commessaggio chiamati dal comune dopo la controperizia dell’agronomo Gianpietro Bara, chiamato dal comune, che ha confermato la prima perizia effettuata da Gabriele Panena.

Ad essere tagliati, dopo avere sfrondato i rami e la cima dell’albero, sono in particolare i due pioppi più vicini alla sala Lido Po, ritenuti appunto più pericolosi perché a rischio schianto. Nella giornata di martedì verranno abbattuti dunque due esemplari, ma nei prossimi giorni le operazioni proseguiranno, portando all’abbattimento anche di almeno altri 3 esemplari a rischio crollo. Potrebbero così rimanere solo due piante: il “pioppo dell’allocco”, nel caso in cui il nido non sia stato abbandonato e un altro pioppo nero, che verrà potato al castello (solo in quel momento si potrà valutare la reale situazione. Nella sua controperizia lo stesso Bara ha consigliato l’abbattimento all’Ufficio Ambiente del comune: soltanto due esemplari potevano essere pesantemente potati e così rimanere in piedi, ma in questo caso, stando a quanto riportato dall’agronomo, il pioppo poteva restare in vita al massimo 2-3 anni e dunque l’intervento più radicale sarebbe stato soltanto procrastinato. L’intenzione del comune, al termine delle operazioni, è di ripiantare al più presto un nuovo filare di piante, stavolta non pioppi, in modo da avere tra 9-10 anni già piante ombreggianti. I lavori costeranno 3950 euro più iva.

Giovanni Gardani 

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