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Rivarolo, la minoranza all'attacco: "Prime spese legali per uscita da Foedus"

"Lo avevamo detto - inizia il consigliere Andrea Molteni - e non ci siamo sbagliati! Le prime spese che il Comune di Rivarolo Mantovano dovrà sostenere per aver deciso di recedere dall'Unione Foedus saranno spese legali. Smascheriamo quindi l'ennesima bugia del sindaco Galli".

RIVAROLO MANTOVANO – A distanza di due settimane dal Consiglio Comunale che ha portato la maggioranza consigliare a deliberare il recesso dall’Unione dei Comuni Foedus, e in attesa di conoscere la risposta ufficiale del sindaco Massimiliano Galli alla petizione popolare circa l’indizione del referendum popolare su tale decisione, la minoranza consigliare di Rivarolo Mantovano rivendica l’inesattezza (giudicata “l’ennesima”) delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Galli nell’ultimo consiglio comunale.

“Lo avevamo detto – inizia il consigliere Andrea Molteni – e non ci siamo sbagliati! Le prime spese che il Comune di Rivarolo Mantovano dovrà sostenere per aver deciso di recedere dall’Unione Foedus saranno spese legali. Smascheriamo quindi l’ennesima bugia del sindaco Galli che in consiglio aveva affermato, invece, che per uscire il Comune non avrebbe sostenuto costi”. “Infatti è di questi giorni – prosegue Molteni – l’uscita sull’albo pretorio online della delibera di giunta con cui l’Amministrazione Comunale spenderà quasi 5mila euro per il parere legale in merito all’uscita e per l’assistenza nella redazione delle delibere. Se occorrerà andare in giudizio contro l’Unione Foedus, visto che il Presidente Caleffi ha già dichiarato che l’Unione ha un parere legale che afferma l’esatto contrario rispetto a quello di Galli, dovremo sborsare altri soldi! E questo solo per iniziare!”

“Tuttavia – riprende il capogruppo Milani – due particolarità ci hanno incuriosito. Prima di tutto il parere legale è stato chiesto proprio allo studio legale che assiste la Soresina Servizi, quindi lo stesso studio che aveva espresso parere legale favorevole all’operazione Soresina Servizi contro il quale però si erano espressi invece in maniera sfavorevole i vari dirigenti del Comune e il revisore dei conti. In secondo luogo invece abbiamo visto che l’offerta economica dello studio legale, allegata alla delibera, riporta la data del 24 maggio. Quindi il sindaco prima gli ha commissionato il lavoro, visto che il parere l’ha letto in consiglio lunedì 23 maggio e poi, a lavoro ultimato, chiede il preventivo? Ci piacerebbe sapere: se avesse sborsato le spese di tasca propria, il preventivo lo avrebbe chiesto prima o a lavoro ultimato? Pensiamo che tutti noi, per ragioni di buon senso, prima di fare un investimento chiediamo il preventivo prima, ma forse il sindaco, poiché amministra soldi pubblici, non si è preoccupato di ciò!”.

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