Cultura

Quando la Bigiotteria racconta la storia d'Italia

Partecipato incontro al Museo del Bijou di Casalmaggiore: protagonista Bianca Cappello e il suo libro sulla bigiotteria italiana.

Da sinistra: Frigerio, Cappello, Carena e Sbolzani

CASALMAGGIORE – La storia patria si scrive anche così, ripercorrendo i 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso la bigiotteria. Pardon, Bigiotteria con la maiuscola, come scrive Bianca Cappello. E se un libro sulla bigiotteria viene assunto come “pietra miliare” del settore, il Museo del Bijou diventa “stella polare a livello mondiale” del medesimo argomento, per dirla con le parole di Sonia Sbolzani, che sabato pomeriggio presso lo spazio espositivo casalese ha intervistato Bianca Cappello, nel corso di un partecipato incontro introdotto dal conservatore Letizia Frigerio e dall’assessore alla Cultura del comune di Casalmaggiore, Pamela Carena.

L’autrice di ‘Storia della bigiotteria italiana’, pubblicato da Skira, è stata protagonista di un’iniziativa fortemente voluta dal museo, che in Sala Zaffanella propone in parallelo l’esposizione ‘Indossare la Bellezza’, prorogata sino a domenica 12 giugno. “La produzione di Casalmaggiore in fatto di bigiotteria fa parte della storia nazionale e il libro di Bianca Cappello offre alla nostra tradizione eco internazionale”: così Letizia Frigerio. Di “libro curioso e ben fatto” e di “grande disponibilità dell’autrice” ha parlato poi l’assessore Carena, prima di cedere il microfono a Sonia Sbolzani, che ha avviato una sorta di dialogo con Bianca Cappello.

“Se è stato fatto tanto per questo libro, il Museo del Bijou e gli amici che lo sostengono hanno fatto tantissimo”: così ha esordito la scrittrice e già ideatrice di una serie di mostre in sala Zaffanella. Cappello ha sottolineato l’importanza di chi, a Casalmaggiore, s’impegnò per non disperdere un patrimonio inestimabile: “Da una realtà in dismissione, l’amore delle persone ha fatto sì che si conservassero i bijou in visione di un museo che ancora era da costruire”. Un museo che oggi rappresenta un unicum nel suo genere.

Simone Arrighi

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