Cronaca

Gender e polemiche, "evitare l'indottrinamento permanente dei cittadini casalesi"

Rive Gauche, Casalmaggiore la Nostra Casa, circolo Pd casalese, scrivono una lettera che condanna il 'fare politica' di don Ottorino Baronio.

Il municipio di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Il Circolo Rive Gauche, il gruppo Casalmaggiore la Nostra Casa e il Circolo Pd Casalmaggiore prendono posizione rispetto alle uscite di don Ottorino Baronio, su giornali, in chiesa e in oratorio, circa le unioni civili. Sinistra e centrosinistra maggiorina si uniscono in un comunicato che condanna il “fare politica” del vicario zonale.

Acta est Fabula

Buongiorno a tutti, abbiamo pensato di scrivere, in modo diretto e sincero, poche righe per significare il nostro pensiero in seguito alla “discesa in campo”, attraverso prese di posizione sui media locali, di orde di “crociati” in difesa di don Ottorino Baronio. Difesa dei principi teologici che muovono la sua azione pastorale, di contro al neo-paganesimo di quel satanasso di Mario Daina. Per noi il punto è un altro, banale nella sua semplicità: don Baronio fa politica, all’interno della sua azione pastorale. Lo pensano in tanti, nessuno ha il coraggio di dirlo. Non siamo scandalizzati. A Casalmaggiore non è storia nuova. C’è chi l’ha preceduto, facendolo anche meglio, con più cultura e ricercatezza. Fare propaganda al neo costituito movimento politico chiamato “Popolo della famiglia” in chiesa, ai fedeli, mischiando sacro e profano non è sicuramente illegittimo ma come si può definire se non far politica? Consentire la distribuzione di materiale, di pessimo gusto, anti Pannella e anti Renzi, è propedeutico ad una nuova forma di catechesi o attività pastorale? Così come non appare consueto, invitare esponenti politici di questo movimento o partito che sia a fare delle Lectio magistralis ad incontri propedeutici alla preparazione dei ragazzi ai sacramenti.

Se alle gerarchie ecclesiali, vedi Vescovo tutto torna e i genitori sono d’accordo… Magari potrebbe essere una nuova via seguita in futuro da altri, qualora il parroco fosse di un’idea politica diversa . Magari lo stesso Daina o Pasotto potrebbero essere chiamati a parlare di genitorialità responsabile, di tolleranza, del ruolo della donna e di famiglia ai neo comunicandi. In altri tempi la catechesi era un’altra cosa , più raccolta , intima, profonda. Ma si sa, mala tempora currunt, e poi…il progresso. Ma pretendere di impartire precetti tassativi, spiegare alle persone come devono vivere, sopra e sotto le lenzuola, quali siano i VERI bisogni della famiglia, le difficoltà di essere genitore e padre ed educatore, da parte di chi famiglia non ha e non avrà mai, ci fa sorridere. Su certi temi non si può parlare per sentito dire. Non pensiate che noi si ritenga che ai preti dovrebbe essere fatto divieto di fare politica, anzi. Ma la politica , ha le sue regole. Non abbiamo apprezzato per niente quel documento, distribuito a tappeto ai parrocchiani, da don Baronio, che, facendo nomi e cognomi, esponeva alla pubblica Riprovazione, quattro persone, donne e madri, colpevoli solo di pensarla in modo diverso da lui e dai suoi accoliti su alcune tematiche importanti.

Quando abbiamo combattuto il fatto che un presunto progetto educativo, quale la navicella Pioneer, promossa dallo staff del dott. Scicchitano, amico della dott.ssa Miriano, amica dell’Avv. Amato, amici dell’assessore Salvatore, amici di don Baronio, fosse pagato con 8800 euro di soldi pubblici, abbiamo fatto politica. Ci abbiamo messo la faccia, offrendo alla controparte il diritto di replica. La politica si fa negli spazi della politica e con le regole della politica. L’approccio dogmatico, sicuramente consono, per deformazione professionale, alla stregua de: “Ho ragione perché è così”, in politica non funziona. Vige il confronto, la reciprocità, specie in un paese, l’Italia, che dal 1984, per fortuna, non ha più una religione di stato. Continueremo sia come laici che come cattolici ad impegnarci per l’affermazione di uno Stato laico che riconosca il diritto di ciascuno a vivere in libertà e nella ricerca della propria felicità. Laico non vuol dire ateo, laico è chi rispetta le credenze altrui, laico è lo Stato non confessionale che rispetta i cittadini di tutte le confessioni. Il contrario di laico non è credente ma “bigotto”, “fondamentalista”.

Tutto questo rimanda al principio della reciproca tolleranza e dell’assenza di prevaricazione. Ricambiando il favore a don Baronio e ai suoi seguaci, scriveremo a tutti i cittadini, chi si cela veramente dietro alle Sentinelle in Piedi, al Popolo della Famiglia, chi sono le persone che hanno coadiuvato la catechesi ai ragazzi della parrocchia, da dove vengono e come la pensano. Dettagliatamente. Così come controlleremo la cinghia di trasmissione con la Giunta comunale per evitare che a Casalmaggiore, dopo il caso Pioneer, si assista ad un fenomeno di “indottrinamento” permanente per i cittadini. Come si suol dire altrove, andate in pace…

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