Cronaca

L'onda lunga del sisma sui casalaschi e viadanesi in ferie: reazioni di paura e impotenza

Sono stati molti anche i residenti nel comprensorio Oglio Po che hanno riportato le proprie impressioni, sfruttando soprattutto Facebook, perché si trovavano o nelle Marche o nelle zone limitrofe (c'è chi ha rivelato che il terremoto che ha colpito Amatrice e Accumoli è stato sentito fino a Cervia).

A differenza degli altri due grandi terremoti che, negli ultimi anni, hanno colpito l’Italia, in particolare a L’Aquila nel 2009 e in Emilia Romagna nel 2012, la particolarità del sisma che ha messo in ginocchio la parte centrale della nostra penisola sta nel fatto che lo stesso ha colpito zone molto frequentate da turisti, in un periodo estivo e dunque dove la “popolazione” di quei centri aumenta notevolmente.

Non a caso, infatti, sono stati molti anche i residenti nel comprensorio Oglio Po che hanno riportato le proprie impressioni, sfruttando soprattutto Facebook, perché si trovavano o nelle Marche o comunque nelle zone limitrofe (c’è chi ha rivelato, ad esempio, che il terremoto che ha colpito Amatrice e Accumoli è stato sentito fino a Cervia, a parecchi chilometri di distanza): una sensazione di paura e impotenza diffusa, che ha poi lasciato spazio a pensieri di solidarietà verso le famiglie colpite che nei paesi terremotati vivono tutto l’anno e non soltanto nei mesi estivi.

Mentre si susseguono le iniziative per la raccolta di fondi, beni materiali o alimentari e aiuti verso questi territori (ne parliamo nel post apposito che indichiamo a fondo pagina), riportiamo alcune considerazioni riprese proprio dai social, omettendo i nomi dei casalaschi o viadanesi protagonisti dei pensieri elencati, per questione di privacy. C’è chi si trovava ad esempio molto vicino all’epicentro del sisma e ha parlato di “notte in bianco, tutti in macchina”, restando colpito dalla “scossa davvero violenta, impressionante”, oltre che “dal fiume di gente riversatosi in strada e dal via vai di luci azzurre dei soccorsi” che, sempre secondo il testimone in questione, “hanno avuto buoni tempi di reazione”.

Nessun danno per fortuna in quel caso, così come a Misano Adriatico, dove alcuni casalaschi hanno trascorso qualche giorno di vacanza: “Due botti incredibili, ma per fortuna soltanto tanto spavento” riporta una casalese. A poca distanza da lì, a Cattolica, c’è chi parla di un terremoto “mai sentito così forte”, esprimendo “massima solidarietà verso tutta quella povera gente” ed invitando ad evitare polemiche di tipo politico. E c’è pure chi doveva partire proprio giovedì per Norcia, per un corso di aggiornamento professionale in questo caso: “Un pensiero per chi ha perso tutto”. Reazioni insomma a caldo, basate sugli unici sentimenti di paura e terrore, prima che le ore trascorse nella giornata di mercoledì facessero poco a poco luce sugli eventi e, assieme, aumentassero tragicamente il numero delle vittime e dei feriti.

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