Verso il referendum del 4 dicembre si schiera Piadena al Centro: "No alla riforma"
"Crediamo in riforme - si legge nel comunicato - che cambino radicalmente il sistema politico italiano, mantenendo sovrana la democrazia: vorremmo che ogni cittadino possa esprimere i nomi a cui affidare il nostro Paese, non imponendo invece una democrazia dittatoriale".

PIADENA – E’ ormai tempo di schierarsi per il Sì o per il No al referendum istituzionale del 4 dicembre e anche la lista Piadena al Centro, di centro-destra, si schiera. “Siamo uomini e donne liberi, siamo la minoranza consigliare del Comune di Piadena, e abbiamo deciso tutti insieme di contestare questa riforma costituzionale”.
“Crediamo in riforme – si legge nel comunicato – che cambino radicalmente il sistema politico italiano, mantenendo sovrana la democrazia: vorremmo che ogni cittadino possa esprimere i nomi a cui affidare il nostro Paese, non imponendo invece una democrazia “dittatoriale”. Non siamo d’accordo con riforme che accentrino in mano a poche persone, poteri sia politici che economici, sopratutto se questi personaggi, vedi gli attuali, sono stati imposti da un potere non condiviso. Questa proposta di accentramento, da parte dell’attuale governo, stride con la democrazia, stride con la libertà! Dicono che sia l’ultima possibilità di modificare la costituzione, non ci vogliamo credere, un paese democratico ha sempre la possibilità di cambiare”.
“I risparmi saranno minimi – insistono i consiglieri – e non influenzeranno né l’aumento promesso delle pensioni o altri vantaggi per gli italiani. La riforma non porta al superamento del bicameralismo. Il Senato avrà gli stessi poteri comunque anche se con numeri inferiori, soprattutto con politici non eletti dal popolo. E’ falso che le leggi saranno approvate più velocemente e che i procedimenti saranno semplificati, vedi articolo 70 della Costituzione, che da 9 parole verrà portato a 451: allora più che semplificazione si tratterà di complicazione. La riforma non garantirà più governabilità, i politici sono sempre gli stessi e stessi saranno i giochi di potere. Le provincie saranno eliminate, ma queste cancellazioni graveranno ancor più su Regioni e comuni, con la conseguenza di scaricare costi ancora di più sui cittadini”.
Le ragioni del No per i quattro consiglieri piadenesi non finiscono qui. “Come è possibile che i futuri senatori, possano svolgere un lavoro proficuo, essendo eletti amministratori in altre realtà territoriali (come i Sindaci o i consiglieri regionali)? Dicono che questa riforma la vuole il popolo: è esatto, ma non costruita in questo modo e non con garbugli e complicazioni scelte solo dalla politica di Roma! La riforma ridurrebbe “gli sprechi delle Regioni”: a noi invece pare che gli sprechi li faccia lo Stato centrale! Riteniamo quindi che tutto questo guazzabuglio serva soprattutto a portare più potere a Roma, consentendo al Governo centrale e al Parlamento, di avere mano libera a scapito delle Regioni, delle Province, dei comuni. e dei cittadini, togliendo così democrazia e liberta a tutti gli italiani. La lista civica “Piadena al Centro”, unita a tutti i simpatizzanti, e sostenitori, è compatta a sostenere il fronte del No”.
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