Cronaca

Macello Martelli, sciopero pacifico ma toni alti. I sindacati: "Azienda snobba il 2016"

"Con lo sciopero di venerdì mattina i lavoratori - prosegue il volantino - invitano l’azienda a non fare forzature, garantendo la fermata delle linee per consentire ai dipendenti di portare a termine le lavorazioni previste così come lo svuotamento delle linee".

DOSOLO – Una protesta effettuata come annunciato, venerdì mattina, da parte dei lavoratori del Macello Martelli, all’altezza dell’incrocio con la provinciale Viadana-Dosolo, sulla rotonda dello svincolo che porta all’azienda. Sciopero quindi di  tre ore con una massiccia partecipazione davanti alle bandiere rosse della Cgil, il sindacato rappresentato dal segretario Ruggero Nalin.

Il Martelli è uno dei grandi macelli del territorio, che grazie a circa tremila suini lavorati e trasformati ogni giorno, fornisce carne per la tavola dei consumatori attraverso la stagionatura di prosciutti a San Daniele, Langhirano e altri stabilimenti. Un buon numero di operai si sono ritrovati fuori dai cancelli alle 8 di venerdì mattina riprendendo il proprio posto sul lavoro poco prima delle 11. Tra le motivazioni addotte, ed elencate sui volantini diffusi, il mancato riconoscimento del salario definito dal contratto aziendale, sia sulla parte economica, sia sulla parte (mancante) del ticket, oltre all’utilizzo di ditte esterne per lavorazioni in appalto non concordate, alla gestione rol/ferie e orario di lavoro e alle prospettive future dell’azienda.

Quest’ultima, continua il comunicato sindacale, ha ribadito l’intenzione di addivenire ad una non meglio  definita riorganizzazione dell’attività che dovrebbe passare attraverso una diminuzione dei costi, compreso quello del personale. In pericolo ci sarebbe anche il premio di produzione per il 2016, mettendo in discussione la parte fissa di tale premio quale condizione per giungere ad un nuovo contratto aziendale. “Abbiamo proposto all’azienda – recita il volantino – in via transitoria, e con l’obiettivo di sedersi attorno ad un tavolo, per sottoscrivere un nuovo accordo aziendale, di soprassedere rispetto alla disdetta del vecchio integrativo e di riconoscere ai lavoratori quanto a loro dovuto. La disponibilità dell’azienda è stata quella di discutere di quanto eventualmente dovuto a partire dal 1° gennaio 2017, non riconoscendo nulla per il 2016 ma soprattutto mettendo in discussione la parte del Premio Produzione (fisso) quale condizione per arrivare a un nuovo contratto aziendale”.

“Con lo sciopero di venerdì mattina i lavoratori – prosegue il volantino – invitano l’azienda a non fare forzature, garantendo la fermata delle linee per consentire ai dipendenti di portare a termine le lavorazioni previste così come lo svuotamento delle linee. Permane l’indisponibilità ad effettuare prestazioni lavorative in straordinario o aggiunte, ad eccezione di quelle previste dal vigente contratto collettivo nazionale”. Sul posto erano presenti i Carabinieri per controllare che  la protesta si svolgesse senza intralci e disordini così come effettivamente è stato.

Ros pis

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