Lettere

"Da Poletti parole inaccettabili
su italiani all'estero: le scuse
adesso non bastano"

da Mara Mori - Pomponesco

Trovo inaccettabili le parole del Ministro Poletti sui giovani che lavorano all’estero, un ministro della Repubblica non può far battute da bar, un ministro deve conoscere la realtà sociale e del lavoro e le ragioni per cui tanti giovani laureati e non cercano un lavoro all’estero.

Ai primi del Novecento i nostri nonni emigrarono per non morire di fame e per avere una speranza.
I bisnonni dei miei figli emigrarono in Argentina e in Brasile, avevano la terza elementare, svolsero lavori duri e dopo anni di risparmi e sacrifici riuscirono a tornare in Italia. I miei figli hanno iniziato alle superiori esperienze di studio all’estero, prima con Intercultura, poi all’università con Erasmus.

Come genitori crediamo che queste esperienze li abbiano fatti crescere nella consapevolezza di sé nel mondo e come italiani. Ora lavorano entrambi all’estero con lavori soddisfacenti per il loro CV.
Spesso penso che stanno ripercorrendo le strade dei loro bisnonni cento anni dopo. Questi giovani amano andare nel mondo, amano il loro Paese, sono informati, ritornano sempre a casa volentieri e ci ritornerebbero per vivere e per lavorare.

Non ha letto i dati del voto degli italiani all’estero per il referendum? Più del 60% ha votato Sì e di questi molti giovani che credono e sperano che l’Italia possa e debba cambiare. Studi ministro e si informi. Io non posso accettare le sue scuse.

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