Cronaca

PUT, le osservazioni de Il Listone: "Il Piano? Crea nuovi problemi"

“Va riconosciuto che esistono alcuni punti critici nella viabilità di Casalmaggiore. È quindi necessario andare a risolvere tali problematiche senza crearne di nuove, cosa in cui questo Piano riesce benissimo”

In foto: Fazzi, Formiatti e Rosa

CASALMAGGIORE – Una lunga serie di osservazioni, quasi una per ogni tavola con l’esclusione di quelle più generali. Anche il Listone ha presentato le proprie osservazioni al PUT. Queste quelle presentate. Il preambolo: “Immediatamente, dalla relazione tecnica, emerge un problema di fondo: la totale mancanza di un piano economico per realizzare i cambiamenti che il nuovo Piano Urbano del Traffico comporterebbe. Parte integrante della progettazione è infatti la stima del costo del progetto stesso. In assenza di un’organizzazione economica, la fase progettuale rimane su carta. Dalla medesima relazione tecnica si evince inoltre che i due aspetti fondamentali su cui si basa la buona riuscita di un progetto di tale importanza sono la fase di analisi della situazione attuale e quella propositiva e progettuale. Quest’ultima fase parte dal presupposto di realizzare un paio di rotatorie sulle strade statali 343 e 358”. Non sono nel PUT, ma il PUT in fase di presentazione in Consiglio – in base alla visione globale più volte citata dall’amministrazione – non può prescindere dalle due rotatorie in progetto.

Rotatoria Strada Statale 343 “Dai primi disegni preliminari della rotatoria in corrispondenza dell’incrocio tra Via XX settembre e Via Foscolo emergono parecchi dubbi: come si può sostituire un incrocio semaforico con un’opera che non coinvolge direttamente tutte le strade impegnate nell’attuale semaforo? Come si può eliminare quasi totalmente un parcheggio pubblico usato da residenti e clienti di almeno 7 attività commerciali? Come si può aprire una strada ora chiusa e renderla la via di uscita di due quartieri in direzione Parma e Via XX Settembre? Come si può rendere una strada così stretta il collegamento di due quartieri ad una statale quando è già presente un’arteria ben più larga? Come si può spostare l’attraversamento pedonale attuale che collega Via Pascoli alla periferia con uno meno sicuro e che collega Via XX Settembre con la mezzeria del parcheggio Penny Market? Come si può iniziare la fase progettuale senza aver condotto studi sulla viabilità del traffico? (ad oggi non risulta alcuno studio). La speranza è ovviamente che ad ognuna di queste domande venga data una risposta concreta. Confidando di non assistere a un mero “scarico” delle responsabilità sulla Provincia, poiché la strada principale è provinciale, questa Amministrazione ad oggi ha sicuramente la responsabilità di non aver dato ascolto ai dubbi della cittadinanza direttamente coinvolta dall’eventuale rotatoria. E’ certo che la strada sia fortemente caratterizzata da traffico pesante e non, ma bisogna anche valutare il fatto che l’attraversamento pedonale è l’unico tutelato dal semaforo sulla Statale: centinaia di cittadini tra cui ragazzi, adulti ed anziani utilizzano questo attraversamento per recarsi nella vicina scuola superiore, per usufruire della ciclabile che porta alla scuola media, per recarsi direttamente nel centro storico e per raggiungere i 3 supermercati adiacenti. Realizzare questa opera in questi termini significa assumersi completamente la responsabilità degli eventuali punti critici che potrebbe causare.

Poi si passa ul PUT vero e proprio. Anche qui un preambolo: “Prima di tutto va riconosciuto che esistono alcuni punti critici nella viabilità di Casalmaggiore: incroci ciechi, attraversamenti pedonali assenti, strade dissestate, porfido sconnesso e ciclabili pericolose. È quindi necessario andare a risolvere tali problematiche senza crearne di nuove, cosa in cui questo Piano riesce benissimo”.

Incrocio via Guerrazzi via Roma “Una delle modifiche più importante si ha nell’incrocio tra Via Guerrazzi e Via Roma – Via Romani: posizionare un’isola di traffico che accorci l’attraversamento pedonale è una buona operazione, ma bisogna comunque valutare il fatto che attualmente lo sbocco di Via Guerrazzi presenta due uscite che in caso di traffico snelliscono le code sulla via stessa. A pochi metri sono presenti due asili che nelle ore di punta vedono la presenza delle molte vetture dei genitori che portano i propri figli a scuola; si potrebbe creare un forte imbottigliamento dovuto all’unica uscita che il PUT porterebbe. Per rompere ogni dubbio si dovrebbe realizzare preventivamente uno studio sul traffico che possa essere basilare per la scelta più adatta. Infine deve essere valutata l’esatta posizione della linea di STOP al termine di Via Guerrazzi: posizionandola dopo le strisce pedonali non si rispetta il Codice della Strada che consente una distanza minima di 5 metri dall’attraversamento. Posizionandola prima delle strisce invece non si avrebbe visibilità sulla strada intersecata. Qui vi è dunque la necessità di rivedere interamente l’incrocio.

Incrocio via Adua via Formis “Si denota poi la mancanza di segnaletica orizzontale in concomitanza dell’incrocio tra Via Romani, Via Adua e Via Formis. Si nota inoltre l’eliminazione di vari attraversamenti pedonali”

Via Baldesio – piazza Garibaldi “La chiusura del primo tratto di Via Baldesio è un incentivo all’utilizzo delle altre vie uscenti da Piazza Garibaldi. Si può capire il fatto che l’incrocio con la piazza sia ceco e la strada stretta, ma d’altronde una via del centro storico non può essere un’autostrada! Forse converrebbe rendere più sicuro l’incrocio, magari con un attraversamento pedonale rialzato che costringe le vetture a rallentare, le biciclette in discesa contromano a rallentare e per i pedoni rappresenterebbe una sicurezza in più”.

Via Favagrossa “Questa tavola presenta varie criticità: innanzitutto rendere a doppio senso Via Favagrossa andrebbe a creare un incrocio molto pericoloso con la piazza. Ad oggi sono presenti 3 attraversamenti pedonali adiacenti Via Favagrossa: uno la attraversa e due portano dall’esterno della piazza sul listone. Con il PUT si rimuovono due attraversamenti e si crea un’isola di traffico all’imbocco della Via per la realizzazione di un incrocio. Qui si andrebbe ad incentivare il traffico nel centro storico dove per altro vi è una pavimentazione storica a scapito di pedoni e ciclisti che devono rimanere i maggiori utenti della Piazza. Via Favagrossa rappresenta inoltre la via più densamente popolata da commercianti e risulterà caotico il carico/scarico merci su una carreggiata priva di stalli auto”.

Rotatoria Santo Stefano “La creazione di una rotatoria davanti al Duomo è di dubbio gusto dal punto di vista dell’immagine della zona ma soprattutto risulta inutile al fine di snellire il traffico, dato che quest’ultimo non è mai così intenso da richiedere una tale opera. Anche in questo caso si potrebbe risolvere il problema effettuando uno studio sulla viabilità per poi optare per la scelta migliore, considerato anche il fatto che un’eventuale rotatoria porterà via molti stalli auto basilari nelle ore in cui si svolge la Messa. Sulla tavola non si denota la presenza di segnaletica orizzontale in concomitanza della suddetta rotatoria”.

Ciclabile Guerrazzi e incrocio Zuccari Fermo “Questa tavola presenta una criticità non di poco conto: la ciclabile che costeggia Via Guerrazzi arriverà all’incrocio con Via Zuccari fermo per poi non continuare. Quindi un ciclista che la percorrerà non potrà più proseguire, come può fare ora, poiché andrebbe contromano dato che il primo tratto di Via Guerrazzi sarà a senso unico. Questa soluzione va contro il codice della strada”.

Via Cavour “ Il primo tratto di Via Cavour viene reso a senso unico poiché la conformazione della strada presenta una strettoia che in caso di traffico crea un senso unico alternato a volte anche pericoloso. Questa premessa è perfettamente condivisibile. Ciò che lascia perplessi è la soluzione. Rendere questo tratto a senso unico comporta poi, a catena, delle ulteriori modifiche, vedi apertura di Via Paul Harris. Basterebbe rimuovere 6 parcheggi sul lato della Chiesa di San Francesco per mantenere la larghezza “vivibile” al traffico. Questi 6 parcheggi non farebbero una grande differenza vista l’estrema vicinanza del parcheggio Conad e parcheggio Bar “Baggi”. La soluzione adottata dal PUT prima di tutto crea una strettoia ancor più “insidiosa”, nella quale un camioncino della raccolta rifiuti o di altro tipo passerebbe con poco scarto ai lati, ed inoltre stravolge completamente la viabilità adiacente, aprendo Via Paul Harris, che diventerebbe la via di uscita sulla statale e allungherebbe il percorso per uscire dal centro storico. Via Cavour verrebbe modificata anche nel tratto che conduce alla piazza: gli stalli auto non si troverebbero più su un solo lato, come attualmente previsti, ma verrebbero disposti a “slalom” per rallentare il traffico. Questa soluzione è tipica delle cosiddette “Zone 30”, ma vista l’esigua larghezza di Via Cavour risulta impensabile poiché verrebbe creato un unico canale promiscuo sul lato sinistro della strada ad uso di pedoni e ciclisti. Si è valutata anche solo per un momento l’idea di mettere una ciclabile direttamente sulle porte di ingresso dei negozi? Vi è il rischio concretissimo di incidenti tra pedoni e ciclisti. L’attuale ciclabile non è delle migliori, data la sua esiguità, ma sicuramente una soluzione simile intaccherebbe ancor di più la sicurezza degli utenti più deboli. L’unico intervento concreto che andrebbe svolto, ovvero all’intersezione di Via Martelli con Via Cavour, non viene preso in nota poiché non vi sono cambiamenti: attualmente questo incrocio è molto pericoloso, vista la poca visibilità dovuta agli edifici adiacenti. Forse sarebbe il caso di intervenire creando un attraversamento ciclo-pedonale rialzato e posizionato più vicino alla carreggiata di Via Cavour per renderlo maggiormente visibile e sicuro”.

Piazza Turati “La chiusura del primo tratto di Via Baldesio toglierà una via di uscita dalla Piazza. Ecco che la soluzione ad un problema che attualmente non esiste, ma che crea il PUT, viene “risolta” con l’apertura di Piazza Turati, oggi chiusa al traffico. Questa piazzetta sul retro del Municipio era un tempo adibita a parcheggio. Nel corso delle varie amministrazioni si è poi pensato di chiuderla al traffico e realizzarvi una fontana con panchine e pavimentazione annesse. È fatto noto che successivamente alla chiusura del parcheggio, varie attività nella piazza abbiano chiuso i battenti, ma questo fenomeno non è da imputare solo alla riqualificazione dell’area, vista la crisi che negli ultimi anni ha caratterizzato il nostro paese. Negli ultimi mesi è stata aperta una nuova attività che utilizza parte della piazzetta come parte integrante del proprio locale. È altresì noto di come l’area si sia ripopolata di clientela e di come la piazzetta diventi centro di ritrovo di cittadini di varie fasce di età: dall’aperitivo dei più giovani alle cene tra adulti. Insomma l’area è un punto di ritrovo tranquillo lontano dai rumori del traffico. La piazzetta è delimitata da edifici che creano un effetto conca dove i fumi delle vetture non verrebbero smaltiti così velocemente come in altre zone “più aperte”. Dopo questa premessa doverosa non si riesce veramente a comprendere come non solo la piazza possa essere riaperta al traffico ma come poi possa essere utilizzata da parcheggio. Un parcheggio che si creerebbe su una pavimentazione “speciale”, non asfaltata o di porfido. È quindi inconcepibile come si possa deturpare il fiore all’occhiello del centro storico casalasco per 18 parcheggi quando 10 già presenti a pochi passi in Via Favagrossa verrebbero rimossi”.

Via Saffi Polizia Municipale “Anche da questa tavola emerge come una singola, presunta criticità venga risolta andando ad intervenire globalmente. La discesa dall’argine, cioè via Giordano Bruno, quando interseca l’area di fronte ai Vigili Urbani, presenta una tripla scelta: svolta a sinistra in Via del Lino, svolta a destra in Via Mentana oppure proseguire dritto in Via Saffi. La soluzione del PUT a questa criticità è quella di creare una rotatoria di parcheggi per impedire la svolta diretta a sinistra, ritenuta troppo stretta. Oltre a sottolineare che tutti gli utenti che debbono effettuare tale manovra rallentano notevolmente, quindi non si denota alcuna criticità, questo intervento globale porterebbe solamente due parcheggi in più alla zona. L’isola di traffico di parcheggi risulta poco sicura poiché le vetture per uscire dovrebbero effettuare la retromarcia su una rotatoria e su un attraversamento pedonale. L’unico reale problema, ovvero la troppa facilità con cui le vetture scendendo dall’argine e si immettono ad alta velocità in Via Mentana non viene trattato. Forse sarebbe il caso innanzitutto di migliorare la segnaletica orizzontale che attualmente è poco visibile, per poi creare isole di traffico fisiche integrandole con la segnaletica verticale”.

Via Azzo Porzio – via Cairoli “Forse la tavola con più criticità in assoluto. Partiamo dalla viabilità alterata. Le inversioni di marcia di Via Azzo Porzio e di Via Cairoli porterebbero dei disagi alla circolazione. È infatti noto che Via Cairoli è l’unica via che collega il centro cittadino alla periferia in direzione Vicomoscano. È altresì noto che questa via non presenta alcun incrocio semaforico, poiché le vetture che viaggiano su questa Via hanno la precedenza sulle trasversali. Invertire il suo senso e quello di Via Azzo Porzio costringe gli automobilisti in uscita a dover usufruire del semaforo, che nelle ore di punta creerebbe code sul versante del centro cittadino”.

Parco Romani “A causa della rimozione dei parcheggi sulla Strada Statale 343 per la realizzazione della rotatoria e l’ampliamento del Conad, il bilancio totale dei parcheggi stessi è in forte calo. Dove poterli recuperare? La soluzione offerta dal PUT è quella di abbattere più di 700 metri quadri di verde pubblico! Verde periferico? Assolutamente no, intaccando l’unico polmone verde del centro di Casalmaggiore, cioè il Parco del Polo Romani. Nel Consiglio Comunale del 31 Ottobre 2016 al minuto 4:02:00 il consigliere di maggioranza Giuseppe Scaglioni conferma la propria condivisione in merito alla soluzione del parcheggio per eliminare il problema della “gentaglia” che frequenta la zona. È quindi questa la filosofia del nuovo PUT? Radere al suolo qualsiasi situazione di degrado poiché, essendo tale, non può essere riqualificata in altro modo? Se questo fosse il reale problema vi sarebbero decine e decine di soluzioni praticabili meno invasive della cementificazione e sicuramente più sostenibili. Se esiste una situazione di degrado bisognerebbe prima di tutto analizzare le varie criticità e le cause che hanno portato allo stesso. Successivamente studiare molteplici soluzioni e proporle ai cittadini, i quali esprimerebbero il proprio consenso o dissenso. Questa deduzione nasce dal fatto che la modifica di un’area verde che porta al centro cittadino e che diventa il punto di ritrovo di studenti e bambini, è di interesse collettivo. Ma ciò che colpisce è che la situazione di degrado presa in esame, anche con la creazione del parcheggio, non verrebbe risolta. Dalla tavola si nota che una parte di parco rimarrebbe isolata. Purtroppo è la stessa alla quale si faceva riferimento poco sopra. Questa area non viene riqualificata, ma isolata dal resto del parco, motivo per il quale diventerebbe ancor più nascosta. Può essere contestato il fatto che con una nuova strada vi sarebbe l’installazione di lampioni che aumenterebbero la visibilità, certo. Ma allora perché non installarli direttamente nel parco nei punti più bui? Vi è poi una duplice questione di sicurezza. La prima riguarda l’apertura al traffico del primo tratto sul Parco di Via Marconi, molto stretto ed utilizzato da numerosi studenti per recarsi alla Palestra Marconi. La seconda riguarda la diretta vicinanza di una strada al centro del parco, luogo dove bambini giocano. La riqualificazione di un’area verde in degrado deve principalmente passare dal mantenimento dell’area stessa, dall’installazione di telecamere di Videosorveglianza e di lampioni aggiuntivi, dalla realizzazione di un ambiente confortevole e sicuro per ragazzi, famiglie ed anziani. Solo in questo modo un parco torna alla vita e alla ripopolazione, con conseguente eliminazione del problema della “malavita”. Va ricordato che è stata da poco protocollata una raccolta firme, trasversale, a-partititca, a-politica, di iniziativa popolare contro lo sventramento del Parco che ha raccolto più di 1500 firme”.

Parcheggio autobus parco poste “In questa tavola viene evidenziato come cambierebbe la viabilità per i mezzi pubblici. La nuova fermata diverrebbe il parcheggio del Parco delle Poste. Sorge poi il dubbio su come i mezzi pesanti potranno passare attraverso Via Minatori dl Belgio per poi immettersi su Via Corsica. Gli edifici adiacenti devono essere fortemente modificati per poter permettere una svolta simile. Sarebbe il caso di rivalutare completamente questo aspetto, visto e considerato che l’attuale percorso non sarà dei migliori, ma almeno porta direttamente davanti alla scuola i ragazzi, maggiori utilizzatori dei mezzi”.

Osservazioni della Comunità “Nella serata di Venerdì 16 Dicembre si è svolta la presentazione delle Tavole del PUT da parte de “Il Listone – La comunità che dialoga” e successivamente sono state raccolte le osservazioni dei cittadini presenti. In particolare, queste osservazioni sono le seguenti: PUT realizzato senza aver dialogato ed essersi confrontati con la cittadinanza, vera destinataria dell’opera; Mancanza assoluta di un piano economico per la realizzazione del PUT; Impossibilità nella realizzazione delle manovre dei Bus con la nuova fermata di fronte all’ingresso al Parco delle Poste ed uscita in Via Minatori del Belgio (Osservazione fatta da un autista di corriere); Importanti discrepanze con le direttive ministeriali ( inoltre si palesano situazioni contro il Codice della Strada).”

Considerazioni Finali “Sono in corso 5 raccolte firme riguardanti: Il Parco del Polo Romani, Via Favagrossa, La rotatoria Penny, L’ampliamento Conad, Piazza Turati. Qualsiasi Amministrazione proverebbe quantomeno a comprendere il motivo di un tale malessere generale e magari intraprendere un confronto diretto con i cittadini per risolverlo. Dobbiamo renderci conto che Casalmaggiore non è un semplice paese di Provincia: abbiamo il grande Fiume che ci passa accanto, alberghi, pizzerie, ristoranti, infrastrutture per sport come calcio, tennis, pallavolo, basket, atletica indoor ed outdoor, canottaggio, tiro a segno e altre importantissime attività. Abbiamo due teatri, una biblioteca, Chiese e oratori, un ospedale. Tutto questo per soli 15000 abitanti. Casalmaggiore è la nostra fortuna e noi cittadini abbiamo il dovere di preservarla e migliorarla”.

Una gran mole di lavoro insomma per l’amministrazione che dovrà analizzare tutte le osservazioni e dare risposta, positiva o negativa. Il PUT sotto attacco. Della politica, dei comitati e dei cittadini coinvolti nelle varie raccolte firme. Servirà? Ai prossimi mesi e alla fase progettuale le sentenze definitive.

Nazzareno Condina

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