Cronaca

Francesca Cerati, centinaia di ricordi sul web. Attesa per nulla osta da Parma ai funerali

Ieri il compagno Francesco, in viaggio di lavoro in Turchia, è tornato a casa. La salma della sua Francesca è ancora a Parma, a disposizione della Procura della Repubblica che fino alla tarda serata non aveva concesso il nulla osta alla sepoltura.

CASALMAGGIORE – “Have a nice dance in heaven” scrive un ballerino dall’Indonesia. E’ uno dei tanti messaggi che gli amici, o i compagni di strada nel mondo della danza, hanno lasciato sulla bacheca di facebook dove, prima del terribile incidente che se l’è portata via, primeggiavano le foto di dune e deserti e di un viaggio fatto insieme a mamma Laura. Davvero difficile leggere tutto senza un groppo in gola. C’è chi l’aveva incontrata la mattina prima al bar, chi l’aspettava, chi l’aspetterà, invano. Ieri il compagno Francesco, in viaggio di lavoro in Turchia, è tornato a casa. La salma della sua Francesca è ancora a Parma, a disposizione della Procura della Repubblica che fino alla tarda serata non aveva concesso il nulla osta alla sepoltura. “Have a nice dance in heaven”, un ballo bello in cielo perché è del cielo e del vento, oltre che dei ricordi di chi le ha voluto bene, ormai il suo sorriso. Tra i ricordi quello di Nilla Barbieri, la prima insegnante di danza, quella che le aveva insegnato i primi rudimenti di quell’arte in cui Francesca Cerati eccelleva. Una farfalla che ha preso volo: “Sono così addolorata che mi scoppia il cuore! Franci farfalla ballerina! Ti ho avuta allieva bambina e ti ho vista crescere! Quanti spettacoli, prove, emozioni condivise! Quanto parlare con il nostro bellissimo gruppo sino alle quattro del mattino! Parlare, parlare… ridere e scherzare e sognare di danza… e poi tu quel sogno lo hai realizzato: ci hai sorpresi tutti ed hai spiccato il volo. Ballare: quella vera grande passione che avevi nel cuore! Non ti sei mai fermata davanti a nessun ostacolo e con tenacia, forza e volontà hai raggiunto livelli prestigiosi! Brava Franci! Oggi anche il mondo della danza è in lutto, i nostri cuori affranti!”. Nella pagina della Compagnia Artemis Danza spicca da ieri, come foto profilo, quella di una bellissima Francesca con un vestito rosso acceso che guarda verso l’alto, muscoli tesi ed espressione profonda: “Sei entrata in Compagnia in punta di piedi – scrivono – e sei diventata un pilastro, un punto di riferimento. La tua energia, l’immensa vitalità del tuo sorriso, la tua dolcezza e generosità restano qui, nelle tue danze, nei ricordi dei tanti viaggi, in ogni spettacolo che abbiamo portato in scena insieme, in ogni momento che abbiamo condiviso”. Monica Casadei (Artemis Danza) così la ricorda: ““Francesca, la nostra gazzella, la nostra amica, sorella… Danzatrice di una bellezza rara, un cuore che straripava di generosità, comprensione e comunione. Volto di origini antiche, occhi e sorriso da fare addolcire gli animi tutti. Una donna, un’interprete impeccabile, di un rigore e di una precisione unica. La sua timidezza la rendeva riservata nel privato e all’apparenza, ma rigorosa e forte sul palcoscenico. Criniera da leonessa, in “Carmen K” apriva lo spettacolo con la sua corsa indimenticabile, perché libera, fluida e soffice. L’icona stessa della libertà. Francesca era il nostro punto saldo, il fulcro di una famiglia, quella della Compagnia, su cui tutti i danzatori si appoggiavano. Con la sua presenza tutti si sentivano a casa. Era un riferimento per tutti noi, grazie alla sua forza derivata da un carattere forte e docile, amabile e conviviale, sempre pronta ad aiutare gli altri. Una delle persone più buone e amabili che io abbia mai incontrato nel mio percorso artistico. Riservata e sempre presente, Francesca, non si tirava mai indietro. Una professionista assoluta, un essere umano forte e fragile. Corpo da atleta e contemporaneamente da ballerina, è stata la protagonista di tutti i miei spettacoli degli ultimi sei anni. Con lei abbiamo girato il mondo: esperienze di vita, prima ancora che artistiche. Perché sono i danzatori che creano gli spettacoli, lasciando un segno indelebile nella vita del coreografo. Per un coreografo, il danzatore è tutto. Con lui si crea un incontro. È grazie a quel corpo, a quell’anima e a quel volto che le cose nascono, che si può dare forma a un sentire. Senza danzatori, il sentimento non può esistere. Non perdo solo una collaboratrice, ma un pezzo della mia vita, personale e artistica. Ringrazio la sua famiglia così intensa e forte da aver regalato a lei a noi i valori fondamentali: famiglia, amicizia, amore, lavoro. L’ultima sua danza indimenticabile nelle nostre anime è quella dedicata al suo viaggio nel deserto con le note dei suoi amici Tuareg. Ieri, pochi minuti prima di lasciarci, io ho visto nei suoi occhi la felicità. Corri, gazzella (così ti chiamavano nel deserto). Corri…”. Anche la Scuola Balletto di Toscana la ricorda: “Tutta la Scuola e la Compagnia del Balletto di Toscana piange la dolce e brava ex allieva Francesca Cerati, per tanti anni protagonista della Scuola e della Compagnia giovanile Junior Balletto di Toscana, tragicamente scomparsa in un maledetto incidente stradale tornando a casa dopo una giornata di apprezzato impegno come danzatrice professionista della Compagnia Artemis di Parma. Non ti dimenticheremo mai. Ciao Franci!”. Anche la città è scarica, svuotata da un così grande dolore che ha colpito tutti. Così la ricorda un’amica: “Vent’anni vicine: di casa, a scuola, di oratorio, di gioco, di vacanza studio… tra le immagini di te nella mia testa non ce n’è una in cui tu non sorrida, sempre gentile, dolce, mai arrabbiata o scontrosa neanche nei momenti in cui mi dicevi ‘se domani passi ancora tardi, io ci vado da sola a scuola’, e invece no, ogni mattina eri ancora lì ad aspettarmi, perché la tua anima era gentile. Ora la testa è vuota, paralizzata nel tuo pensiero, perché a dottrina forse mi sono distratta quando ci spiegavano il perché il Signore ci chiama a se all’improvviso nel suo disegno divino e allora a 32 anni non lo so ancora accettare… chissà, forse ero distratta a chiacchierare con te, o forse non ce l’hanno mai spiegato. Ciao Ciuschino bello, fai ballare gli angeli e digli che le persone belle ci servono più quaggiù”. Sarebbero tanti altri i messaggi da riportare, quelli degli amici, di quello che era divertito a “Chiamarti pulcina, perché la tua tenerezza mi toccava dal profondo. Ma la verità non esiste davanti alla tua scomparsa. Mi manchi già, ti voglio bene, non lasciare mai i miei ricordi” a quelli delle tante ballerine che l’hanno ricordata. Tra gli altri messaggi anche quello del sindaco Filippo Bongiovanni costretto, suo malgrado, a far fronte al terzo lutto inaspettato in poco tempo nella sua città: “Sono giorni davvero tristi per la nostra Comunità. Un’altra dolorosissima ed irrimediabile perdita. Non ci sono parole, solo sconforto… Alla famiglia le più sincere condoglianze. Un abbraccio forte all’amico Francesco”. Poi ci sono quelli del papà Vincenzo che spiega dal di dentro come si vive un dolore lancinante, profondo estremo. Non lo riporteremo, le sue parole restano lì, dove si sono posate, nel cuore di tutti coloro che le hanno lette. Francesca – la Franci – non può più rispondere. Vive ormai, a passo di danza e di sorrisi, nei ricordi più struggenti di chi l’ha amata davvero.

Nazzareno Condina

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