Presunto furto di energia elettrica: a Viadana nei guai il direttore delle piscine
Avanzi, incensurato, nella sua difesa ha spiegato di essere stato vittima probabilmente di un raggiro: una persona, infatti, aveva suggerito e offerto ad Avanzi questo escamotage poi realizzato con il filo di rame, per ottimizzare il consumo di energia.
VIADANA – E’ finito nei guai ed è tuttora indagato, anche se dopo tre giorni di arresti domiciliari è tornato quanto meno in libertà. Le prove nei suoi confronti non sarebbero infatti sufficienti e così il giudice Matteo Grimaldi non ha convalidato l’arresto di Cristian Avanzi, molto noto a Viadana per essere il direttore delle piscine.
L’accusa è quella di furto di energia elettrica: quando infatti i funzionari dell’Enel, nel verificare i consumi, si sono presentati a casa di Avanzi, hanno scoperto un filo di rame in grado di collegare due contatori differenti. Il collegamento abusivo ha portato ad utilizzare un determinato quantitativo di energia senza averne diritto, ma il punto è che non è stato possibile quantificare la somma dell’energia rubata. Ecco perché Avanzi è stato rimesso in libertà, dato che l’arresto va confermato solo nel caso di furto di considerevoli quantità di energia elettrica.
Avanzi, incensurato, nella sua difesa ha spiegato di essere stato vittima probabilmente di un raggiro: una persona, infatti, aveva suggerito e offerto ad Avanzi questo escamotage poi realizzato con il filo di rame, per ottimizzare il consumo di energia. A questo punto per Avanzi l’indagine continua per presunto furto aggravato, mentre per questa seconda persona si prospetta l’ipotesi di truffa. Quest’ultimo soggetto, infatti, si era detto disposto a versare 8mila euro ad Avanzi come pegno, in caso di mancato successo dell’escamotage elettrico. Ora entrambi avranno qualche grana da risolvere.
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