Ambiente

Andrea Visioli, appello per il tunnel degli olmi: "E' l'ultima ombra che resta"

"Un Parco in realtà vocato da statuto alla pioppicoltura, ma che non ha più culture dedicate: gli Olmi sono l'unica ombra che rimane. Sono l'ultima ombra che rimane"

CASALMAGGIORE – Avrebbe potuto essere diversa la gestione del tunnel degli Olmi. Un angolo del Parco Golena dall’indiscusso fascino che si rischia di perdere, a poco a poco, se non cambieranno le modalità di gestione. Dopo il rischio corso da Simone Raineri, che si è visto due domeniche fa protagonista di una spiacevole disavventura che avrebbe potuto costargli caro con la caduta di un grosso pezzo di una delle piante del tunnel, la durissima presa di posizione del consigliere delegato al Parco Orlando Ferroni, e la difesa dell’amministrazione è il turno di uno che la golena la conosce bene. Un’intervento accorato quello dell’ex Consigliere Comunale e sportivo Andrea Visioli. Una disamina della situazione, la sua, che merita una riflessione.

“Una Manutenzione – spiega Visioli – che dal 2001 ha comportato investimenti per € 73.217,00: considerati gli investimenti generali sull’area, precisano dal comune, si superano i 100.000 euro. Il Pubblico va diradato, come il ‘Tunnel degli Olmi’ perché malato; parliamo di 2500mt di strada pubblica, la via Alzaia su cui gli Olmi s’inclinano sino a toccare le acque: avevano funzione di ombra ai barcaioli che trascinavano coi buoi le chiatte di sabbia, da qui l’accezione di Tunnel. In media hanno distanza di 10 metri l’una dall’altra: quindi 250 esemplari; ora meno, abbattuti 25, altri già spariti. La manutenzione negli anni è stata fatta, se sono arrivati a noi: basti contare gli anelli di quelli abbattuti. Cosa si è inceppato?

€73000/16 anni di interventi corrispondono a €4562 l’anno. Cosa si è inceppato? Cosa si è sbagliato? Con 73000 forse si poteva acquisire dal Demanio l’area, trasformarla in Patrimonio Mondiale dell’Umanità, mettere il Tunnel su qualche rivista e in rete, raccogliere fondi per la gestione. Con 4562€ l’anno un paio di vivaisti prendevano in gestione tutto, sfalciavano infestanti, ribilanciavano le piante togliendo il secco dopo ogni inverno, alleggerendoli, ringiovanendoli, sostituendoli, riqualificandone la chioma; facevano riemergere le panchine semi-insabbiate.

Ieri sera si è andati a correre nel tunnel, che soffre di microclima mai così atrocemente variato ed inaridito: a fianco il pioppeto non esiste più: nei pochissimi tratti con pioppeto a lato la temperatura sull’Alzaia si abbassa di almeno 4/5 gradi, immediatamente percepibile, fresco, ombre, energie. Un Parco in realtà vocato da statuto alla pioppicoltura, ma che non ha più culture dedicate: gli Olmi sono l’unica ombra che rimane. Sono l’ultima ombra che rimane”.

Nazzareno Condina

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