Cronaca

Ponte Dosolo Guastalla, no ai 50 all'ora. E tra scarse risorse servirebbe ciclabile

Umberto Pasquali: “So che è un grosso problema ma dubito che la Provinicia, proprietaria del manufatto abbia i soldi per fare i marciapiedi sul ponte. Che è stretto per conto suo. Non ci sono risorse per coprire le buche e le voragini sulle strade figuriamoci per questi interventi”.

DOSOLO – Nessuno vuole arrivare ad una nuova contesa tra reggiani e mantovani. Anche perchè di battaglie campanilistiche tra le due province confinanti non ne sono certe mancate. Eppure la questione sta accendendo vivaci polemiche. Questa volta il problema ruota attrono al limite di velocità imposto sul ponte del Po che collega Dosolo a Guastalla.

Davanti al bar dell’Acli dosolese parecchi automobilisti sfogano il loro disappunto spiegando che i cinquanta all’ora imposto su quel tragitto, oltretutto rettilineo e senza particolari ostacoli, è insostenibile: “Non si può costringere i veicoli a viaggiare ai cinquanta all’ora! Si creerebbero delle code pazzesche con gravi rischi, allora si, per il regolare traffico!”.

Una delle persone multate racconta che spesso c’è un auto della Polizia del territorio reggiano che percorre il viadotto avanti e indietro fotografando chi non rispetta il limite. “Ma anche con la tolleranza del dieci per cento le sanzioni arrivano che è un piacere perchè tutti viaggiano perlomeno a settanta orari. Una velocità logica e sostenibile, adottata in molti tragitti della nostra Provincia. Abbiamo chiamato la Polizia di Guastalla ma loro ci hanno detto che per avere infomazioni c’è bisogno di rivolgersi a Novellara”.

Un altro problema per il ponte di Dosolo Guastalla è quello della mancanza di una pista ciclabile e pedonale. Su tale aspetto interviene il vicesindaco di Dosolo Umberto Pasquali “So che è un grosso problema ma dubito che la Provinicia, proprietaria del manufatto abbia i soldi per fare i marciapiedi sul ponte. Che è stretto per conto suo. Non ci sono risorse per coprire le buche e le voragini sulle strade figuriamoci per questi interventi” chiude laconico il numero due di Dosolo.

Rosario Pisani

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