Cronaca

Scacco ai predoni del Po: a Cingia de' Botti sette stranieri denunciati per pesca di frodo

Non è la prima volta che i militari dell’Arma si imbattono in situazioni del genere: un fatto analogo era successo, nella stessa zona, ad aprile di quest’anno quando un’altra pattuglia della Stazione Carabinieri di Scandolara Ravara aveva intercettato un furgone con circa 9 quintali di pesce.

CINGIA DE’ BOTTI – Nella serata di martedì, poco dopo l’imbrunire, una banda di pescatori di frodo è stata fermata da una pattuglia di Carabinieri, insospettiti dalla presenza di 2 furgoni carichi, notati mentre transitavano a Cingia de’ Botti. I militari, intimato l’alt e fermato il furgone, hanno approfondito il controllo poiché è apparsa fin da subito anomala la presenza all’interno dei mezzi di ben 15 quintali di pesce, di varie specie e di taglie non ammesse, nonché di alcuni generatori di energia elettrica, reti da pesca e guadini col manico munito di isolamento elettrico.

I sette uomini, responsabili di aver fatto man bassa di ogni sorta di pesce catturato nelle acque del fiume Po, non hanno saputo fornire alcuna spiegazione plausibile circa il possesso di tale materiale e del pescato che risultava appena prelevato dalle acque del fiume. I successivi approfondimenti d’indagine hanno permesso agli uomini dell’Arma di individuare la base operativa della banda in un immobile posto nelle campagne di Cingia de’ Botti dove i bracconieri del fiume avevano stipato ben 5 gommoni, vari generatori di elettricità, gonfiatori elettrici e quant’altro necessario alla cattura dei pesci in barba alle norme di legge e, soprattutto, in danno del patrimonio ittico del fiume Po, peraltro, già messo a dura prova dalla siccità estiva.

Al termine dell’attività i Carabinieri hanno proceduto a denunciare a piede libero i 7 soggetti, stranieri di età compresa tra i 20 ed i 38 anni, alla Procura della Repubblica di Cremona per pesca di frodo. Rischiano una condanna fino a 2 anni di arresto, mentre il materiale sequestrato verrà confiscato. Non è la prima volta che i militari dell’Arma si imbattono in situazioni del genere: un fatto analogo era successo, nella stessa zona, ad aprile di quest’anno quando un’altra pattuglia della Stazione Carabinieri di Scandolara Ravara aveva intercettato un furgone con circa 9 quintali di pesce, sequestrando, anche in tale occasione, materiale per la pesca abusiva e denunciando 6 persone per pesca di frodo.

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