Cronaca

Canneto, bufera in Consiglio Sulla diffida il Sindaco tira dritto, la minoranza se ne va

CANNETO SULL’OGLIO – Non sarà facile per i protagonisti, dimenticare la “stagione politica” degli 800 anni, quella cioè che con colpi di scena sempre nuovi e sempre più pesanti sta caratterizzando il 2017 dedicato all’importante anniversario della riedificazione del Borgo. Lunedì sera c’è stato il consiglio comunale. La “baruffa” era nell’aria dopo le ennesime dimissioni nella maggioranza di Vivi Canneto e soprattutto dopo la lettera di diffida alle minoranze fatta scrivere dall’avvocato dal sindaco Raffaella Zecchina.

Un gesto che ha scatenando reazioni sdegnate da diverse forze politiche, ad iniziare dalla Lega Nord, che ha condannato l’atto, (che è andato a colpire il proprio esponente locale Ficiccchia) anche a livello provinciale. La minoranza aveva fatto sapere di pretendere scuse pubbliche in sede di Consiglio, cosa che non è avvenuta.

Il sindaco Raffaella Zecchina di Vivi Canneto infatti, in apertura di seduta, tenutasi in una sala consiliare colma come da tempo non si vedeva (sia tra i banchi del consiglio che tra le fila di pubblico) ha ribadito quanto aveva già chiarito alla stampa: “Iniziativa personale dopo la dichiarazione congiunta per riportare il dibattito politico nelle sedi opportune, nessun atto intimidatorio, nessun tentativo di soffocare il dibattito politico, ho agito su consiglio dell’ avvocato a cui mi sono rivolta per dichiarazioni offensive della mia onestà”).  Nessun passo indietro dunque. Ecco allora che i quattro consiglieri di minoranza Gianni Arrigoni e Gianluca Bottarelli di Cittadini per Canneto, Nicolò Ficicchia per Canneto in Testa e Massimo Arienti di Canneto sei tu, dopo aver chiesto di consultarsi in separata sede e aver lasciato iniziare la surroga dell’ultimo consigliere dimessori Luciana Nicoli, con Remo Gnaccarini, hanno prodotto un lungo documento, letto da Massimo Arienti:

Si parte dalle ultime dimissioni, quelle della Nicoli, “dopo quelle del vicesindaco Angelo Appiani, dell’assessore Alberini e dei consiglieri Barozzi e Pierpaolo Appiani, si tratta di quelle rassegnate dalla signora Nicoli. Le defezioni iniziano a essere davvero troppe per poter credere che le motivazioni personali e di salute che sistematicamente sono state addotte non possano nascondere anche qualcos’altro. In caso contrario, volendo fare dell’ironia al fine di sdrammatizzare una situazione che appare sempre più grottesca, suggeriamo all’Amministrazione di prendere in seria considerazione l’ipotesi di edificare una piccola cappella votiva all’interno delle stabili comunali al fine di affidarsi a qualche santo protettore.
?Ad ogni modo, non siamo oggi assolutamente a dubitare delle motivazioni date dalla signora Nicoli. Siamo infatti certi che il consigliere in questione, fortemente inserito nella comunità parrocchiale, assistendo al trattamento riservato al parroco uscente alla cui messa di commiato nessun esponente della giunta comunale ha ricambiato i ringraziamenti espressi, abbia iniziato a percepire un certo mal di pancia. Senza voler ricordare inoltre il modo rocambolesco in cui sempre il consigliere Nicoli dovette solo poche settimane fa rimediare all’ennesima figuraccia rimediata dalla Maggioranza in occasione del gemellaggio tra il complesso bandistico cannetese e quello desenzanese. In quell’occasione infatti ci furono momenti di profondo imbarazzo quando la totale mancanza di rappresentanti della giunta colse di sorpresa gli ospiti desenzanesi; situazione recuperata solo, per l’appunto, grazie all’intervento in extremis della signora Nicoli. Insomma, già solo partendo da questi eventi che avrebbero creato una certa gastrite da stress a chiunque, é possibile capire il malessere che potrebbe stare alla base delle dimissioni del consigliere citato.
?Eppure, senza voler mettere in discussione niente e nessuno, un‘ipotesi sempre più forte si presenta all’orizzonte. Questo domino di assessori e consiglieri da “Guinness dei primati” infatti inverosimilmente si presenta come naturale e fisiologico, ma anzi sembrerebbe lasciare intravedere un file rouge che unisce il tutto. Probabilmente lo stesso file rouge che conduce anche alle diffide legali inviate a noi esponenti della minoranza. Un file rouge fatto di prepotenza, arroganza e incapacità di dialogo che sempre più sta mietendo vittime tra le persone vicine al Sindaco Zecchina.
?Mai però ci saremmo immaginati che si sarebbe potuti arrivare ad un’azione tanto grave, mai avremmo immaginato che si sarebbe arrivati a violentare addirittura la libertà di espressione di esponenti politici eletti dal popolo.
?In tale diffida infatti, nella quale viene citato in modo erroneamente esclusivo e abbastanza impreciso un articolo riportante una nota congiunta di tutta la minoranza, si afferma che con tali dichiarazioni si è travalicato il “diritto di critica politica” e “la libertà di espressione”. Quindi secondo il Sindaco le minoranze travalicano tali diritti semplicemente perché esercitando il loro ruolo istituzionale si permettono di criticare con dati alla mano l’operato della Maggioranza? Qui, in verità, l’unico che sembra attentare ai diritti sopracitati pare proprio essere il Primo Cittadino con azioni legali che paiono avere come unica finalità quella di soffocare le voci che semplicemente dissentono da quanto viene affermato dalla Maggioranza. Sempre nella stessa diffida é possibile leggere: “Le gravi ed offensive affermazioni nei confronti dell’onestà e correttezza delle persone componenti della maggioranza e del Sindaco, in primis, esulano dal contesto politico […]”. Abbiamo qui portato copia degli articoli (dato che la cosa non fu pubblicata solo su un quotidiano come riportato invece dal legale) a cui fa riferimento il documento e sfidiamo chiunque a trovare dove e quando si è mai messa in discussione l’onesta di qualcuno. Dove e quando si sono fatte affermazioni offensive nei confronti dei soggetti citati nella missiva, e soprattutto quando si è usciti dall’orizzonte politico sconfinando in quello personale. Semplicemente, in risposta a un precedente articolo promosso dal primo cittadino nel quale si autocelebrava come il “Sindaco del fare”, con dati alla mano, abbiamo ritenuto importante ricordare alla cittadinanza alcune decisioni politico-amministrative che, a parere nostro, lasciano forti dubbi sulla sua capacità di ricoprire tale carica. L’onesta non c’entra nulla in questo contesto e difatti, lo ripetiamo, nessuno l’ha mai messa in discussione. Si può essere i più onesti dei questo mondo, ma allo stesso tempo altrettanto incapaci in buona fede. Non esiste nessun collegamento tra le due cose.
?Chiarito ciò, resta sul tavolo però l’azione del Sindaco. Come si può infatti pensare di risolvere la questione affermando tramite stampa che si è trattato semplicemente di un gesto fatto a titolo personale? Viene a questo punto da chiedersi se la dottoressa Zecchina abbia la benché minima percezione di che cosa significhi ricoprire l’importante carica istituzionale di sindaco. Realmente crede a se stessa quando dice di aver mandato solamente a titolo personale una diffida legale a quattro consiglieri comunali di minoranza? Realmente credeva che la cosa non avrebbe comportato delle conseguenze politiche?
?Noi, Minoranze, unite in questa dichiarazione e negli intenti, riteniamo che assolutamente non sia così. Anzi crediamo che Lei, dottoressa Zecchina, fosse ben conscia di quello che stesse facendo e che deliberatamente scegliesse di intimidire le Minoranze, attaccando frontalmente in questa maniera i diritti base della democrazia stessa. E che le nostre parole non siano una semplice strumentalizzazione di una cosa di poco conto, è dimostrato dall’indignazione pubblica che il fatto ha provocato in modo trasversale nel mondo politico e non, addirittura a livello provinciale. A tal proposito si vedano le dichiarazioni che si sono susseguite su tutti i quotidiani locali negli scorsi giorni.


?Proprio per tali motivi, proprio perché a differenza di altri sentiamo in modo forte l’importanza dei nostri incarichi istituzionali, ci sentiamo obbligati a chiedere, senza troppi giri di parole dato che la situazione non lascia margini per il benché minimo fraintendimento, le pubbliche scuse da parte della dottoressa Zecchina, non tanto nei nostri confronti, quando nei confronti della cittadinanza e della democrazia stessa. In caso contrario i consiglieri di Minoranza, in modo compatto, abbandoneranno istantaneamente l’aula come segno di protesta, riservandosi di ragionare in separata sede sul come denunciare in modo ancor più forte il più pesante attacco politico che la democrazia cannetese degli ultimi decenni possa ricordare. Invitiamo tra l’altro gli stessi consiglieri di Maggioranza di prendere le distanze da tale atto, come tra l’altro già fatto tramite stampa da alcuni di loro che hanno parlato di “grave incidente di percorso”, in modo concreto aggregandosi alla nostra eventuale dipartita. Riteniamo infatti che chiunque voglia tutelare le libertà democratiche, indipendentemente dall’appartenenza politica, debba stigmatizzare un tale gesto senza se e senza ma. In conclusione, ci auspichiamo che il sindaco Zecchina possa compiere tale passo indietro che porrebbe fine al capitolo politico più triste della sua amministrazione e certamente ne farebbe guadagnare in salute anche ai tanti dimissionari che, forse, Nicoli compresa, più che da degenti si sono comportati semplicemente da signori”.

Nessun passo indietro è arrivato. Il Sindaco ha ribadito ulteriormente quanto detto in apertura. Tutta la maggioranza di Vivi Canneto è rimasta al proprio posto mentre i quattro della minoranza si sono alzati. Nell’uscire Ficicchia ha chiesto se il sindaco era solito comunicare con le persone tramite avvocato, mentre Arrigoni ha sottolineato l’assenza dell’Amministrazione ai funerali di Arnaldo Acerbi tenutisi in mattinata (a questo proposito Raffaella Zecchina si è giustificata rispondendo che non era potuta andare perchè aveva la febbre), Arrigoni ha replicato che se qualcuno glielo avesse chiesto, lui sarebbe andato e Ficicchia allora gli ha risposto: “E magari Gianni te lo avrebbe fatto dire dall’avvocato..”

A questo punto il consigliere Giuseppe Minoglia, ha detto di non potersi alzare ma ha espresso imbarazzo per quanto stava accadendo, auspicando un chiarimento tra le parti, con Nicolò Ficicchia che ha specificato come  “il gesto di lasciare l’aula pur non fatto a cuor leggero, pensando soprattutto ai propri elettori era gravoso ma doveroso perchè quando si va per avvocati non c’è più spazio per la politica”

Il Consiglio con la sola maggioranza di Vivi Canneto presente è proseguito poi in un’atmosfera surreale, nella quale è stato approvato tra le altre cose il Piano per il diritto allo studio esposto dal neo assessore all’istruzione Alessia Gilberti. (vedi foto sotto) Una riunione in famiglia, in cui non sono mancati i consigli. Come quello dato da Minoglia al sindaco prima dei saluti  ovvero, cercare di ricomporre lo strappo con la minoranza e Raffaella Zecchina dal canto suo lo ha ringraziato per il suggerimento.

“Un teatrino dell’assurdo” ha commentato invece “fuori campo ” Luigi Lupi del M5s – “Una parte di minoranza fintamente offesa e una maggioranza divisa a parole ma unitissima nei fatti. Il clamore è nato dal coraggio del consigliere di minoranza Nicolò Ficicchia. Da più e più mesi all’interno della maggioranza sembrava scoppiata una guerra senza quartiere ed invece finalmente hanno gettato la maschera. Una maggioranza che con le sue assenze ha contribuito a far saltare il consiglio di agosto ora seppur con “imbarazzo” ha riconfermato la fiducia ad una Sindaca che non prova nemmeno a chiedere scusa. Simili serate fanno male alla comunità e i cannetesi si stanno allontanando dalla politica”.

Maria Luisa Rancati

 

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