Viadana:
P.I.T
o P.O.T?
Egregio direttore,
Nonostante le rassicurazioni dell’ assessore al welfare lombardo Giulio Gallera sulla trasformazione della Riabilitazione Generale e Geriatrica in P.O.T ( Predio Ospedaliero Territoriale ), vien da chiedersi se non sia un P.I.T. ( Presidio Indefinito Territoriale ) .
L’ assessore afferma che “i P.O.T. sono i pilastri della riforma sanitaria lombarda nel senso più compiuto, i luoghi dove si fa la bassa intensità di cura , dove vengono offerte le cure intermedie per le persone più fragili o anziane e che da lì parte l’accompagnamento al territorio” . Dice pure che “il P.O.T. rafforzerà la presenza sanitaria sul territorio impreziosendolo e completandolo” e che “è una soluzione che aumenta l’offerta soprattutto rivolta al cronico in una situazione di bisogni crescenti” . Conclude altresì affermando che “la presenza dei medici di medicina generale nel Pot è “un di più” e che “si può partire anche senza” . Ammesso pure, senza darlo per scontato, che le risorse economiche per il costituendo P.O.T. siano già state stanziate , mi chiedo :
1) se esista veramente un progetto dettagliato , strutturale gestionale economico e funzionale e se esso preveda ancora la componente riabilitativa , comunque fondamentale nell’ ottica di una gestione ottimale della stessa cronicità;
2) se sia stato già individuato qualitativamente e quantitativamente il personale medico, infermieristico, assistenziale, fisioterapico (ammesso che si voglia ancora dare un servizio in tal senso)
3) se siano già stati presi dei contatti con l’ospedale di riferimento (Oglio Po) per un progetto anche minimo di collaborazione e/o integrazione funzionale in merito .
4) se il M.M.G. ( o meglio Medico di famiglia ) non sia affatto, come afferma ì, “ un di più” e “si può partire anche senza” considerando il ruolo fondamentale dello stesso nella gestione integrata e funzionalmente corretta della cronicità e dei bisogni del territorio, insieme ad altre figure professionali e alla famiglia
5) se tagliando, come annunciato, la componente riabilitativa, non si venga a perdere la potenzialità funzionale di un servizio indispensabile alla persona, anziana in particolare, azzerando completamente , ove necessario ed indispensabile , il recupero delle sue capacità residue e aggravando in tal modo pure il carico delle famiglie
6)da ultimo, ma non meno importante, se i tempi di realizzazione del P.O.T. , comunque lo si voglia intendere, siano compatibili con l’ annunciato smantellamento della riabilitazione generale e geriatrica prevista per il fine anno.