Ponte Casalmaggiore, primi lavori: servono a conoscere stato dell'asfalto
La Provincia di Parma non può più perdere tempo. E con queste operazioni certifica lo stato di salute dell’asfalto, per non farsi sorprendere e fare in modo che il progetto esecutivo di sistemazione riduca al minimo ogni possibile imprevisto.

CASALMAGGIORE – A segnalare l’anomalia sono stati, per primi, alcuni pendolari che a piedi o in bicicletta sul ponte stradale chiuso di Casalmaggiore passano comunque, a volte per necessità. Qualcuno su quel ponte sta lavorando. Sì, proprio così: siamo andati a verificare e in effetti gli operai della Provincia di Parma sono all’opera in queste ore.
Ora, come noto, il progetto esecutivo da parte dell’ingegnere parmense Fabio Scaroni ancora non è stato presentato, anche se la data del 24 febbraio come termine ultimo è stata confermata più volte. Tuttavia si avvicinano le battute finali per il via effettivo ai lavori o almeno per l’assegnazione degli stessi e, in tal senso, le operazioni che in queste ore vengono portate avanti servono per rendersi conto, prima di strutturare il cantiere vero e proprio, dello stato di salute della soletta di asfalto.
In sostanza, se è vero che i piloni e le travi dovranno essere incerottati per allungare al massimo di una decina di anni la vita e l’utilità del vecchio ponte, occorre ora capire lo stato del manto stradale sul quale le auto, e presumibilmente non i camion, almeno per prudenza, passeranno poi con la riapertura, prevista per inizio 2019 nella più ottimistica delle previsioni. Capire se vi siano infiltrazioni e d’acqua quanto occorra lavorare sulla tenuta dell’asfalto, oltre che sui problemi strutturali veri e propri che costituiscono chiaramente la parte principale (e verticale) dell’intervento.
Curiosamente il ponte venerdì mattina era aperto: o meglio una delle transenne è stata spostata consentendo il passaggio di un’automobile, all’occorrenza. Tutto questo per favorire il passaggio degli operai che, tra giovedì e venerdì, hanno già effettuato un paio di piccoli scavi dalla forma rettangolare, il primo sulla parte casalasca, a poche decine di metri dalla rampa d’accesso del ponte, il secondo invece all’incirca a metà del manufatto, spingendosi già sul lato parmense. Lavori silenziosi, passati quasi in sordina, se non fosse stato per l’avviso dato da alcuni pendolari di passaggio.
E anche una sorta di punto zero, o di passaggio preliminare, che potrebbe costituire finalmente una luce in fondo al tunnel: occorreranno ancora molta pazienza e molti chilometri in più. Ma qualcosa, forse, inizia a muoversi. Ora che i fondi governativi ci sono, la Provincia di Parma non può più perdere tempo. E con queste operazioni certifica lo stato di salute dell’asfalto, per non farsi sorprendere e fare in modo che il progetto esecutivo di sistemazione riduca al minimo ogni possibile imprevisto.
G.G.