Cronaca

Casalmaggiore, 380mila euro per mettere a norma impianti di municipio e Santa Chiara

Essendo sia il palazzo municipale che Santa Chiara sede di uffici, oltre che di oggetti di valore artistico, storico e culturale, questo passaggio è chiaramente necessario e dovuto. E ora la Finanziaria potrebbe sbloccare risorse cospicue.

CASALMAGGIORE – Il comune di Casalmaggiore interviene per mettere a norma i propri impianti interni, in particolare per quanto concerne gli impianti antincendio e di prevenzione incendi. Lo fa con due progetti distinti che riguardano due edifici comunali: il palazzo municipale, appunto, per un progetto da 163mila euro complessivi, e la struttura che ospita la Fondazione Santa Chiara, per un investimento da 220mila euro, tenendo conto dell’ampiezza degli edifici superiore rispetto a quella del municipio in sé.

L’amministrazione spera di poter attingere a parte dei 150 milioni di euro che la Finanziaria 2018 al comma 853 dell’articolo 1 ha messo a disposizione per la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Come abbiamo visto, il costo è cospicuo, anche perché sia il palazzo municipale che Santa Chiara sono edifici considerati pregevoli e artistici, e dunque ogni operazione andrà portata avanti con la massima cautela: i palazzi sottoposti a vincoli richiedono permessi particolari che originano una spesa maggiorata rispetto a quelli che sarebbero interventi in edifici non di pregio.

In particolare l’amministrazione ha fatto sapere che l’intervento al palazzo municipale non può più essere rinviato, dunque i lavori di adeguamento verranno portati avanti, in caso, anche senza finanziamento dal Ministero degli Interni. Meno urgenti i lavori a Santa Chiara, ma la speranza è di poter confezionare entrambe le operazioni con un aiuto economico da Roma. Dopo la deroga ottenuta in questi ultimi anni, insomma, il comune si mette in regola.

Per quanto concerne il municipio, nel dettaglio, due sono le operazioni previste: in primis la messa a norma rispettando la normativa antincendio, con rilevatori antifumo, cartelli di segnalazione, porte tagliafuoco; in secondo luogo il cambio della caldaia: quella attualmente in funzione è molto vecchia e funziona a gasolio. Ora l’intenzione è di passare a una caldaia a metano, che comporterà una spesa importante nell’immediato ma, nel lungo periodo e dunque per i prossimi anni, un risparmio energetico importante. Per Santa Chiara nella delibera di giunta si parla invece chiaramente di sistemazione dell’impianto elettrico e di rifacimento dell’impianto di rilevazione fumi ed allarme incendi.

Essendo sia il palazzo municipale che Santa Chiara sede di uffici, oltre che di oggetti di valore artistico, storico e culturale, questo passaggio è chiaramente necessario e dovuto: ora che la Finanziaria potrebbe sbloccare risorse cospicue, il comune prova a cogliere la palla al balzo.

Giovanni Gardani

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