Cronaca

Giro di prostituzione in tre night: 11 condanne. 4 anni e 9 mesi a carabiniere di Torre

Macagnino, in particolare, doveva rispondere di favoreggiamento della prostituzione. All’epoca dei fatti era stato arrestato mentre era in vacanza in Puglia. Le indagini erano state condotte dai carabinieri della compagni di Chiari.

BRESCIA – C’è anche un carabiniere che prestava servizio a Torre dè Picenardi tra le tredici persone finite a processo a Brescia per un giro di sfruttamento della prostituzione che gravitava attorno a tre night club. A gestirlo era un’organizzazione che poteva contare sulla complicità di chi avrebbe dovuto invece contrastare l’attività criminale. Tra questi c’era l’appuntato Vituccio Macagnino, all’epoca dei fatti in servizio presso la stazione di Torre, condannato a 4 anni e 9 mesi di reclusione. Insieme a lui sono state condannate altre dieci persone (la pena più alta è stata di 8 anni), mentre due sono state assolte. Le accuse, a vario titolo, erano quelle legate a reati collegati alla prostituzione, all’estorsione, allo spaccio di stupefacenti e ai rifiuti. Macagnino, in particolare, doveva rispondere di rivelazioni di segreto d’ufficio, accesso abusivo ai servizi informatici e induzione indebita. All’epoca dei fatti era stato arrestato mentre era in vacanza in Puglia. Le indagini erano state condotte dai carabinieri della compagni di Chiari. Nel giro di sfruttamento della prostituzione tutti avevano il proprio ruolo: c’era, ad esempio, chi avvertiva dell’arrivo delle forze dell’ordine abbassando di colpo la musica. C’era invece chi reperiva le ragazze e chi gestiva i box dove le giovani, soprattutto immigrate dell’Est, si prostituivano. E c’era chi contrattava le prestazioni, che erano di 50 euro ogni 15 minuti, e chi raccoglieva il denaro. L’inchiesta aveva portato alla chiusura del Lap 69 a Mazzano, del Burlesque a Rovato e del Red Beer a Rivarolo Mantovano.

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