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Gaia e Martina, il primo Scudetto di Colorno nel rugby femminile parla anche viadanese

La finalissima giocata a Calvisano, patria del rugby italiano così come Viadana, è stata tra Colorno e Valsugana, praticamente una riedizione dell’ultimo anno del 2017. Stavolta però Colorno l’ha spuntata.

COLORNO/VIADANA – Per Gaia Giacomoli, giovane rugbista di Viadana, il 2018 resterà un anno da ricordare dal punto di vista sportivo. Dopo aver ottenuto con la Nazionale Italiana uno storico successo nel Sei Nazioni femminile in casa del Galles, ecco che la classe 1995, di ruolo pilone, sabato si è regalata una gioia immensa, conquistando il primo Scudetto della storia del Rugby Colorno. Con lei anche un’altra viadanese, ossia Martina Casolin.

La finalissima giocata a Calvisano, patria del rugby italiano così come Viadana, è stata tra Colorno e Valsugana, praticamente una riedizione dell’ultimo atto del 2017. Stavolta però Colorno l’ha spuntata, chiudendo sul 29-20, una gara molto tirata, decisa in una delle ultime azioni, quando l’inerzia della partita sembrava viaggiare in favore delle padovane. Avanti 22-12, infatti, Colorno ha rischiato grosso con Valsugana capace di riavvicinarsi fino al 22-20 con la possibilità di chiudere l’azione del sorpasso. Le parmensi però, tenendo duro, hanno poi chiuso con un’ultima meta che ha messo in ghiaccio lo Scudetto. Dedicato, ovviamente, a Rebecca Braglia, sfortunata giovane atleta degli Amatori Parma, ed ex Colorno, scomparsa poche settimane fa in un incidente di gioco.

Un giorno indimenticabile per il centro parmense, ma anche per due viadanesi doc come Gaia e Martina. Per il comune mantovano cuore del comprensorio Oglio Po è un’altra soddisfazione giunta dalla palla ovale, dopo il successo a livello nazionale – in questo caso a livello scolastico – dell’Istituto Parazzi. Due vittorie diverse e forse non paragonabili che però, unite, potrebbero spingere il Rugby Viadana 1970 a puntare davvero su una squadra femminile: il materiale tecnico e umano su cui lavorare non manca di certo.

G.G.

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