Ponte, fase di stallo prolungata. E intanto il ministro pensa alla Paullese...
Gli serve tempo. Sarebbe bastata la disponibilità, come per la Paullese, ad assumersene la responsabilità in prima persona nell'eventualità di lungaggini

CASALMAGGIORE – Paullese sì, per Casalmaggiore/Colorno c’è tempo. Sembra una boutade estiva, e non lo è poiché la situazione di Ponte Po sembra in stallo. Anzi, tiriamo via pure il – sembra -. In stallo lo si é.
Nessuna buona nuova sul bando, nessuna notizia da un ministero che – paradosso dei paradossi – vede un cremonese alla sua guida. Gli serve tempo. Sarebbe bastata la disponibilità, come per la Paullese, ad assumersene la responsabilità in prima persona nell’eventualità di lungaggini. Un’eventualità ben nota da queste parti: per la riparazione del vecchio, da maggio 2019 si è passati a luglio/settembre ed è prevedibile che i tempi slittino ancora.
Per il nuovo la situazione è ancora più triste: non se ne è neppure parlato, il progetto e tutto il resto è fermo al palo. Era fermo prima, è fermo adesso.
Si attendono buone nuove, anche se la speranza è poca. Intanto anche tra qualche simpatizzante cresce un certo malcontento. “Aspettiamo a Casalmaggiore! C’è tempo! Tanto la vita di merda la facciamo noi, mica se li fanno loro quasi 100 km al giorno!
Aspettiamo aspettiamo aspettiamo aspettiamo… intanto la gente si licenzia, il punto nascite ce lo stanno chiudendo! Schifo”. Questo è il clima. Tra chi chiude gli occhi, chi li sta aprendo, e chi li ha chiusi da tempo.
Nazzareno Condina