International Festival, dalla Nuova Zelanda una ventata di freschezza che entusiasma
Almeno 300 persone hanno applaudito, estasiate, alla prima esibizione assoluta di un coro nel contesto dell’International. Sono arrivati da Auckland e sono in Italia da qualche giorno i ragazzi della Westlake High School. GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – Un piacevolissimo diversivo, lo ha definito qualcuno. Di sicuro una novità nel panorama del Casalmaggiore International Festival. Nato 22 anni fa per insegnare e celebrare la musica classica (e che da allora non ha mai smesso di votarsi a quest’arte), ma capace anche di inserti come quello di martedì sera nel Cortile gremito di Santa Chiara, con almeno 300 persone che hanno applaudito, estasiate, la prima esibizione assoluta di un coro nel contesto dell’International. Sono arrivati da Auckland, Nuova Zelanda, e sono in Italia da qualche giorno i ragazzi della Westlake High School: vi resteranno ancora per terminare la loro tournée ma qualcuno sperava che il punto esclamativo conclusivo fosse proprio martedì, considerando il pubblico davvero importante e la calorosa accoglienza ricevuta.
Quasi novanta gli elementi che compongono questo coro, con le divise a distinguere già visivamente le ragazze dai ragazzi e l’abilità dei vari direttori: dapprima David Squire per la parte prettamente maschile, poi Fiona Wilson per quella femminile, infine la Chorolation mista diretta da Rowan Johnston. Un mix tra musica religiosa, spesso con testi in latino, quasi riconducibili all’opera e alla classica, e musica tipica invece neozelandese con la tradizione maori e samoana pienamente rispettata e poi rivisitata con ritmi nuovi sintetizzati e regalati al pubblico.
Il concerto, che si è svolto in collaborazione con il Cremona Summer Festival, ha riscosso applausi a scena aperta, la richiesta di un bis finale e ha visto l’accompagnamento, a tratti, di Janet Gibbs al pianoforte. Sul finale il saluto di Angelo Porzani, presidente del Casalmaggiore International Festival, che nel suo grazie ai ragazzi di Auckland non ha nascosto una punta di rammarico: “Sarebbe bello che anche in Italia la musica a scuola fosse trattata in questo modo, senza divenire una Cenerentola”, con riferimento a questa High School neozelandesi che, con un lavoro certosino durante l’intero anno scolastico, regala poi queste perle esportandole nel mondo.
Giovanni Gardani